giovedì,Dicembre 5 2024

Un unico processo per le inchieste “Robin Hood” e “Calabria Etica”

Contestata la distrazione dei fondi del Credito sociale e l’assunzione clientelare di 251 collaboratori. Fra gli imputati Nazzareno Salerno, Pasqualino Ruberto, ex dirigenti della Regione Calabria e diversi vibonesi 

Un unico processo per le inchieste “Robin Hood” e “Calabria Etica”

Si terrà un unico processo per i due filoni di indagine nati dalle inchieste denominate “Robin Hood” e “Calabria Etica”. E’ quanto deciso stamane dal Tribunale collegiale di Catanzaro che ha così accolto una richiesta in tal senso che era stata avanzata dal pm Graziella Viscomi. I due procedimenti hanno in comune alcuni imputati e da qui la richiesta, accolta, di celebrare un solo processo. Per quanto attiene all’inchiesta “Robin Hood” gli imputati sono: Nazzareno Salerno, 53 anni, di Serra San Bruno (da qualche mese reintegrato in seno al consiglio regionale); l’imprenditore Gianfranco Ferrante, 54 anni, di Vibo Valentia; Vincenzo Spasari, 57 anni, di Nicotera, impiegato di Equitalia a Vibo Valentia; Pasqualino Ruberto, 47 anni, di Lamezia Terme, ex presidente di Calabria Etica, società “in house” della Regione Calabria (già consigliere comunale di Lamezia Terme); Vincenzo Caserta, 61 anni, originario di San Costantino Calabro e residente a Catanzaro, ex direttore generale del Dipartimento regionale Lavoro; Ortensio Marano, 44 anni, di Belmonte Calabro, ex amministratore delegato della Cooperfin Spa; Claudio Isola, 39 anni, di Vibo Valentia, già componente della Struttura speciale dell’assessorato al Lavoro della Regione Calabria; Damiano Zinnato, 51 anni, di Nicotera, cognato del boss della ‘ndrangheta di Limbadi Luigi Mancuso; Saverio Spasari, 29 anni, di Nicotera, figlio di Vincenzo; Michele Parise, 45 anni, di Castrolibero; Patrizia Nicolazzo, 44 anni, di Lamezia Terme; Maria Francesca Cosco, 48 anni, avvocato di Catanzaro; Antonio Cusimano, 58 anni, di Catanzaro (componente del Comitato di gestione del Credito sociale); Valerio Grillo, 66 anni, avvocato di Vibo Valentia (componente del Comitato di gestione del Credito sociale); Bruno Dellamotta, 70 anni, nativo di Genova ma residente a Firenze. Per quanto riguarda invece il procedimento di “Calabria Etica”, ora riunito, gli imputati sono: Pasqualino Ruberto ex presidente di Calabria Etica; Vincenzo Caserta, ex direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, originario di San Costantino Calabro; Michele Parise, Patrizia Nicolazzo e Maria Francesca Cosco, presidente e componenti della commissione selezionatrice del progetto “Piano di comunicazione istituzionale”; Antonello Catanese, Domenico Pisano, Maurizio Scerra, membri del collegio dei revisori dei conti della fondazione Calabria Etica; e Caterina Ferrante, amministratore unico e legale rappresentante della Crc Consulting. Secondo l’accusa gli imputati in tale caso avrebbero illegittimamente assunto in Calabria Etica (fondazione in house della Regione Calabria) 251 collaboratori per quattro progetti, ritenuti dal gup dal contenuto “fumoso, privi di concretezza e di riferimenti alle modalità di attuazione nonché carenti di accordi con le autorità collegate cui i lavoratori erano destinati”. In relazione, invece, all’inchiesta “Robin Hood”, le indagini hanno documentato una serie di manovre ritenute illecite intorno alla gestione dei fondi della Comunità europea diretti al sostegno economico di nuclei familiari in difficoltà. In particolare, l’attività della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del Ros di Catanzaro ha accertato l’esistenza di un presunto “Comitato d’affari” che avrebbe distratto i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale “Credito sociale”, indirizzandoli su conti correnti di società private, anche all’estero. Nazzareno Salerno avrebbe favorito – secondo l’accusa – le nomine dei componenti del Comitato di gestione del Credito sociale “esclusivamente per motivi personali e privati, in particolare con Cusimano per via di rapporti di amicizia e con Valerio Grillo per via dell’appoggio elettorale”. Con tale condotta avrebbe procurato ai nominati un ingiusto profitto partrimoniale, pari alle somme incamerate in forza dei contratti professionali stipulati con danno ingiusto di rilevante gravità per la Regione Calabria stimato in oltre 237 mila euro. Sequestrati in via preventiva nel corso dell’operazione beni per un valore di circa due milioni di euro. Nel corso dell’udienza odierna è stato ascoltato in aula, su citazione del pm, il teste dell’accusa Munafò della Guardia di finanza di Vibo Valentia, fra gli investigatori dell’inchiesta. Nella prossima udienza verranno invece escussi i testi Montalbano (Gdf Vibo) ed i carabinieri Lachimia e Falconieri. Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Giancarlo Pittelli, Vincenzo Gennaro, Francesco Iacopino, Carlo Arnulfo, Giuseppe Viola, Nunzio Raimondi, Emanuele Luppi, Francesco Sabatino, Anselmo Torchia, Angelo Spasari, Giovanni Marafioti, Pasquale Barbieri, Giovanni Merante, Francesco Gambardella, Pasquale Naccarato, Mario Murone, Nicola D’Agostino, Domenico Naccari.  LEGGI ANCHE: Inchiesta “Robin Hood”, il pentito Moscato svela i rapporti di Ferrante coi boss (VIDEO)

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