Poliziotto aggredito a Vibo Valentia, la solidarietà di Fratelli d’Italia
All'indomani dell’episodio di violenza ai danni di un agente durante un’attività di controllo, continuano ad arrivare messaggi di condanna al gesto

All’indomani della notizia dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di un poliziotto avvenuto a Vibo Valentia durante un’attività di controllo del territorio, proseguono i messaggi di vicinanza e solidarietà da parte della politica. [Continua in basso]
La solidarietà di Fratelli di Italia
«La tutela degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che ogni giorno rischiano la propria incolumità per garantire la sicurezza dei cittadini – affermano il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro e il consigliere regionale Antonio Montuoro – passa innanzitutto per la necessità di assicurare la certezza della pena per chi aggredisce uomini e donne in divisa. Le continue violenze ai danni degli operatori non possono che essere alimentate della diffusa sensazione di impunità per i responsabili. Chi aggredisce un poliziotto o un carabiniere – prosegue la nota a firma di Wanda Ferro e Antonio Montuoro – deve finire in carcere e scontare tutta la sua pena. Rivolgiamo un augurio di pronta guarigione al poliziotto, ora ricoverato in ospedale – continuano Ferro e Montuoro – ed esprimiamo la nostra vicinanza a tutto il personale della Questura di Vibo. Nelle scorse settimane, nel corso di un incontro a Vibo – continuano – abbiamo assicurato ai rappresentanti dei sindacati di Polizia la volontà di proseguire il nostro impegno per la tutela delle forze dell’ordine, a partire dal rafforzamento di organici e mezzi, dalla definizione di più efficaci protocolli operativi, dalla tutela legale degli operatori, dall’inasprimento delle pene per chi aggredisce i lavoratori delle cosiddette helping professions».
Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Pasquale La Gamba e cittadino Salvatore Pronestì esprimono solidarietà alle Forze di Polizia: «Leggere sempre con più frequenza di aggressioni agli uomini in divisa – è scritto in un comunicato stampa – dovrebbe farci riflettere sullo stato subculturale di alcune parti della società. Nel manifestare la totale solidarietà agli uomini ed alle loro divise vittime delle vili aggressioni, crediamo che famiglie e scuole dovrebbero intraprendere e rafforzare un lavoro di maggiore coinvolgimento delle forze di polizia nel loro mondo, soprattutto – proseguono La Gamba e Pronestì – nelle prime classi che gettano le basi degli uomini del futuro. Il poliziotto per strada deve essere inteso come amico e riferimento a cui affidarci nel momento del bisogno. Non basta reprimere- concludono – è molto più costruttivo educare per avere uomini e donne migliori domani».