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Rinascita Scott: la Cassazione conferma il carcere duro per due imputati del clan Lo Bianco-Barba

Dichiarati inammissibili i loro ricorsi avverso le ordinanze del Tribunale di Sorveglianza di Roma. Sono già stati condannati in primo grado nell'operazione Imponimento

Rinascita Scott: la Cassazione conferma il carcere duro per due imputati del clan Lo Bianco-Barba
Nei riquadri da sinistra verso destra Vincenzo Barba e Paolino Lo Bianco

Sono stati respinti e dichiarati inammissibili dalla Cassazione i ricorsi presentati da Paolino Lo Bianco, 59 anni, e Vincenzo Barba, 70 anni, entrambi di Vibo Valentia, avverso le ordinanze del Tribunale di Sorveglianza di Roma con le quali erano stati rigettati i reclami contro i decreti ministeriali emessi il 21 ottobre 2020 per l’applicazione del regime del carcere duro (art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario) per la durata di 4 anni. Il Tribunale di Sorveglianza aveva sottolineato che le restrizioni trattamentali in esame sono pienamente giustificate e funzionali rispetto alle finalità di salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica, sussistendo ragionevolmente il pericolo attuale di una ripresa di contatti e di interazioni da parte dei due detenuti con esponenti dell’organizzazione di appartenenza e della possibilità che gli stessi, dalla condizione di detenzione, attraverso le maglie di comunicazione inframuraria ed esterna tipicamente consentite dal regime ordinario di detenzione, possano impartire direttive criminali per ispirare, guidare, governare attività criminose o in ogni modo determinare la commissione di reati. I ricorsi sono stati ritenuti dalla Suprema Corte inammissibili “per la genericità dei motivi addotti, trattandosi di riproposizione di temi vagliati in modo adeguato e senza alcun vizio in diritto nella decisione impugnata”. [Continua in basso]

Vincenzo Barba

Vincenzo Barba, alias Il Musichiere, è ritenuto al vertice dell’omonimo clan di Vibo Valentia federato con i Lo Bianco. Oltre che in Rinascita Scott è coinvolto pure nell’operazione Imponimento. In tale ultima operazione il 19 gennaio scorso è stato condannato a 9 anni di reclusione al termine del rito abbreviato. Già condannato in via definitiva per associazione mafiosa nell’operazione “Nuova Alba” (pena già scontata) occuperebbe un ruolo di primissimo piano all’interno del clan Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, ritenuto vicinissimo al defunto boss Carmelo Lo Bianco, detto “Piccinni”, padre di Paolino Lo Bianco. Quest’ultimo viene ritenuto l’erede naturale del vertice del clan Lo Bianco dopo la scomparsa del genitore. Anche Paolino Lo Bianco è stato condannato in primo grado il 19 gennaio scorso a 9 anni di reclusione nel processo Imponimento. Per entrambi – Enzo Barba e Paolino Lo Bianco – l’accusa principale in Rinascita Scott (hanno scelto entrambi il rito ordinario ed il processo nei loro confronti è in corso) è quella di associazione mafiosa con l’aggravante di essere ritenuti fra i promotori del clan. Rispondono poi per una serie di estorsioni ed altri reati-fine.

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