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Annullato in via definitiva il sequestro dei beni di Filippo Fiarè e dei familiari

La Cassazione ha accolto il ricorso parlando di “insensatezza di un provvedimento di cautela reale su beni non più confiscabili”

Annullato in via definitiva il sequestro dei beni di Filippo Fiarè e dei familiari
Filippo Fiarè

Restano dissequestrati i beni di Filippo Fiarè, 65 anni, di San Gregorio d’Ippona, ritenuto elemento di vertice dell’omonimo clan. La quarta sezione penale della Cassazione ha infatti accolto il suo ricorso unitamente a quello dei familiari (Maria Vinci, Francesco Fiarè e Rosario Fiarè) intestatari dei beni. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro il 17 marzo dello scorso anno, in accoglimento dell’appello del pm avverso l’ordinanza con cui la Corte d’Appello di Catanzaro il 24 agosto 2020 ha disposto il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto dei beni intestati a Maria Vinci, Francesco Fiarè e Rosario Fiarè. Beni, riconducibili a Filippo Fiarè di cui stata revocata la confisca con sentenza del 26 novembre 2019 ed è stato disposto il ripristino del sequestro.

La Cassazione ha accolto il ricorso annullando senza rinvio il sequestro in quanto appare “incontestabile che i potenziali destinatari dei provvedimenti di sequestro (in quanto, secondo la prospettazione del P.M., apparenti intestatari di beni, in realtà, riconducibili al congiunto Filippo Fiarè) hanno diritto a partecipare all’udienza camerale e la camera di consiglio del 17 marzo 2022, all’esito della quale ha disposto il ripristino del sequestro, si è celebrata “senza dare previo avviso ai ricorrenti, terzi interessati, che così non hanno potuto esplicare le proprie difese”. Inoltre, ad avviso della Cassazione, è “sfuggita al pm appellante ed al Tribunale per il Riesame l’insensatezza di un provvedimento di cautela reale su di un bene che non è più sottoponibile a confisca” in quanto la sentenza era già passata in giudicato. [Continua in basso]

Filippo Fiarè, 67 anni – fratello del boss Rosario Fiarè – è stato condannato in via definitiva per associazione mafiosa nel processo nato dall’operazione “Rima” e dall’agosto scorso si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Filippo Fiarè è stato poi condannato a 18 anni di reclusione per narcotraffico internazionale nell’ambito dell’operazione Stammer per la quale la Cassazione nel settembre 2021 ha disposto l’annullamento con rinvio in relazione alla sola aggravante mafiosa. Filippo Fiarè è stato poi nell’ambito dell’operazione “Petrol-Mafie”, per la quale la Dda di Catanzaro, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato, aveva chiesto nei suoi confronti di Fiarè la condanna a 8 anni di reclusione, ma il 5 ottobre scorso è stato assolto. Nel maxiprocesso Rinascita Scott è invece imputato a piede libero.

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