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Lavori al Vibo Center: quattro indagati fra cui la dirigente del Comune Adriana Teti

Inchiesta della Guardia di finanza e della Procura sugli oneri di costruzione, le omissioni e i presunti abusi per favorire una società nel cambio di destinazione d’uso dei locali del seminterrato. Ecco tutte le contestazioni

Lavori al Vibo Center: quattro indagati fra cui la dirigente del Comune Adriana Teti
Adriana Teti

Quattro indagati nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza sugli oneri di urbanizzazione e i presenti abusi del piano seminterrato del centro commerciale Vibo Center. La Procura di Vibo Valentia, con il pm Corrado Caputo, ha infatti chiuso le indagini preliminari nei confronti di quattro indagati fra cui la dirigente del Comune di Vibo Adriana Teti, di 66 anni, e dell’ex dipendente comunale Renato Facciolo, 79 anni, già in servizio all’ufficio Urbanistica di “Palazzo Luigi Razza”. Con loro sono indagati pure Monia Metallo, 54 anni, di Rende, e Ippolito Costabile, 53 anni, di Rende. Le contestazioni coprono un arco temporale che va dal novembre 2017 al febbraio 2020. I progettisti Ippolito Costabile e Monia Metallo, secondo l’accusa, avrebbero asseverato nella Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) il cambio di destinazione d’uso dei locali del seminterrato del Vibo Center con un aumento di superfice “in totale difformità rispetto agli strumenti urbanistici”. Renato Facciolo, incaricato di istruire la Scia avrebbe quindi agevolato la società Sgc srl consentendole un ingiusto vantaggio patrimoniale in quanto avrebbe illecitamente trasformato l’area dei parcheggi del Vibo Cener in area di vendita con la realizzazione quindi di opere abusive. Renato Facciolo non avrebbe poi fatto presente alla società Sgc l’esiguità degli oneri di costruzione che la stessa aveva versato in favore del Comune di Vibo pari a soli 2.070 euro. [Continua in basso]

Tale importo, ad avviso della Guardia di finanza e del pm Corrado Caputo, sarebbe inferiore a quanto in realtà dovuto dalla società. Si sottolinea, quindi, l’attività ostruzionistica dell’ufficio Urbanistica del Comune di Vibo rispetto all’attività di indagine della Guardia di finanza in ordine alla quantificazione del reale importo degli oneri di costruzione. La dirigente Adriana Teti è accusata di aver favorito le condotte degli altri indagati, omettendo la stessa di emettere i provvedimenti di annullamento della Scia e di ingiunzione di demolizione. Nella sua qualità di pubblico ufficiale avrebbe quindi omesso di denunciare alla magistratura le omissioni e gli abusi posti in essere dal dipendente comunale Renato Facciolo nel mancato annullamento della Scia. Adriana Teti è anche accusata di aver ritardato di comunicare alla polizia giudiziaria gli esiti degli accertamenti tecnici dai quali sono emersi gli abusi edilizi al Vibo Center. Alla dirigente Adriana Teti sarebbero giunti diversi solleciti verbali da parte della Guardia di finanza in ordine alla quantificazione degli oneri di costruzione, ma la stessa si sarebbe astenuta dal comunicarli.

Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per chiedere al pm di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive attraverso i rispettivi legali.

Da ricordare che nel febbraio 2022 il Tar hanno accolto il ricorso della S.G.C. srl annullando l’ordinanza con la quale il Comune di Vibo, con la dirigente Adriana Teti, il 17 giugno 2021 aveva annullato la “Segnalazione certificata di inizio attività” assunta il 7 gennaio 2016 per l’immobile ubicato in località Aeroporto (zona industriale) con riguardo alle “modifiche interne inerenti il centro commerciale Vibo Center di Vibo Valentia (limitatamente al piano seminterrato)“. In tale caso i giudici amministrativi hanno scritto in sentenza di «eccesso di potere e mancata individuazione dell’interesse pubblico» da parte del Comune di Vibo.

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