mercoledì,Maggio 8 2024

Cimitero di Tropea: tre i loculi profanati e danneggiati, indagini in corso

Guardia di finanza e polizia dopo i sopralluoghi stanno cercando di individuare tutte le responsabilità non lasciando nulla al caso. Il paese ripiomba in un “incubo” che credeva essersi lasciato alle spalle dopo la scoperta del c.d. “Cimitero degli orrori”

Cimitero di Tropea: tre i loculi profanati e danneggiati, indagini in corso

Sono tre i loculi profanati nel cimitero di Tropea e scoperti ieri dai militari della Guardia di finanza e dalla Polizia al termine di alcuni controlli scaturiti da una segnalazione fatta dall’ex testimone di giustizia Pietro Di Costa. In particolare, i loculi sono stati trovati da Finanza e Polizia gravemente danneggiati, anche se nessuna bara – da quanto siamo riusciti ad apprendere – è stata trafugata o aperta per distruggerne i cadaveri come, purtroppo, avvenuto in un recente passato con il c.d. “Cimitero degli orrori” scoperchiato nel febbraio 2021 con un’apposita inchiesta giudiziaria coordinata dalla Procura di Vibo Valentia. Indagini sono in corso in questo caso per cercare di capire se gli ignoti malviventi, dopo essere penetrati nel cimitero, siano stati disturbati da qualcosa o qualcuno non riuscendo così a portare a termine l’asportazione delle bare oppure i loculi siano stati danneggiati in epoca risalente ai fatti del “cimitero degli orrori”. L’unica certezza al momento è che la macabra scoperta si è avuta solo nella giornata di ieri, con Guardia di finanza e polizia impegnati per tutta la mattinata, sin quasi alle ore 13, nei rilievi sul posto, nell’effettuazione di diverse fotografie sullo stato dei luoghi, in perlustrazioni all’interno del cimitero per relazionare infine il tutto alla Procura di Vibo Valentia che dovrà ora aprire un fascicolo d’inchiesta per perseguire diversi reati – dal danneggiamento aggravato per essere avvenuto in un cimitero sino alla violazione dei sepolcri – ed assicurare alla giustizia l’autore o gli autori di tali misfatti.

Nessun collegamento, naturalmente, tra quanto scoperto ieri dai finanzieri e dai poliziotti e altra segnalazione che aveva fatto nei giorni scorsi l’ex testimone di giustizia Pietro Di Costa in ordine al cedimento di alcune vecchie cappelle avvenuto in altra e ben diversa zona del cimitero di Tropea rispetto a quella dove ieri sono stati ritrovati i tre loculi profanati. Non c’è pace, dunque, per il cimitero di Tropea che finisce nuovamente al centro delle cronache per atti sacrileghi e per delitti contro il sentimento religioso e la pietà dei defunti. Misfatti che la comunità di Tropea credeva di essersi definitivamente lasciata alle spalle con la scoperta del c.d. “Cimitero degli orrori” (con cadaveri vilipesi, spezzati e bruciati) che ha già portato in sede penale ad una condanna in primo grado ed al rinvio a giudizio per l’ex custode del cimitero, Francesco Trecate, ed il figlio Salvatore. La scoperta delle nuove profanazioni avvenuta ieri fa invece capire che i “conti” con la vicenda del cimitero non sono per nulla chiusi a Tropea. Scoperta che arriva, tra l’altro, quasi in concomitanza con due avvenimenti: un’interrogazione rivolta dal consigliere comunale Antonio Piserà al sindaco, Giovanni Macrì, per conoscere i motivi che hanno portato nel febbraio 2021 all’assenza dal voto in giunta di due assessori (Greta Trecate, nipote del custode del cimitero indagato, ed Erminia Graziano, assessore ai servizi cimiteriali) quando è stata presa la decisione di affidarsi ad un legale per la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento per il “Cimitero degli orrori”; e poi anche la richiesta di dimissioni di tutti i consiglieri formulata stamane dall’ex consigliere di Tropea Massimo Pietropaolo che ha posto l’accento, nella sua richiesta indirizzata al presidente del Consiglio Comunale Francesco Monteleone, anche sulla vicenda del “Cimitero degli orrori” ; Interventi, quelli dei due consiglieri, che non avevano tenuto conto di quanto sta emergendo in queste ore: la scoperta di tre nuove profanazioni al cimitero con la distruzione dei loculi, un fatto gravissimo per il quale andranno individuate tutte le responsabilità, anche di chi doveva tenere gli occhi aperti e controllare che tutto ciò non accadesse.

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