martedì,Maggio 14 2024

Revoca licenza a paninoteca di Tropea, il Tar riapre locale sino a sentenza nel merito

Il giudice amministrativo ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dai legali del titolare. Ecco le ragioni della decisione

Revoca licenza a paninoteca di Tropea, il Tar riapre locale sino a sentenza nel merito
La sede del Comune di Tropea
Il Comune di Tropea

Potrà riaprire – almeno sino al 6 settembre prossimo – la “paninoteca Enzo” di Vincenzo Carone, sita in via Umberto I a Tropea. La prima sezione del Tar di Catanzaro ha infatti accolto l’istanza di misura cautelare monocratica (sospensiva) del provvedimento di revoca della licenza effettuato dal Comune su indicazione della Prefettura di Vibo per motivi di ordine pubblico, inquinamento dell’economia legale e possibili infiltrazioni della criminalità nella conduzione dell’esercizio commerciale. Vincenzo Carone è assistito dinanzi al Tar dagli avvocati Giovanni Vecchio e Giulia Russo. La misura cautelare provvisoria – che consente alla paninoteca di riaprire ma lascia impregiudicata al momento ogni valutazione nel merito del provvedimento di revoca della licenza (merito che verrà discusso nell’udienza fissata per il 6 settembre – viene motivata dal presidente della prima sezione del Tar con il fatto che “l’attività commerciale svolta dal ricorrente rappresenta una fonte di sostentamento familiare (nel cui ambito figurano tre figli minori) per l’interessato, tanto più nel periodo estivo avuto riguardo alla natura turistica del comune di Tropea e alla conseguente possibilità di realizzare adesso più significativi guadagni”. Da tutto ciò sono stati pertanto ritenuti sussistenti i profili di periculum dettati dal codice del processo amministrativo a fronte dell’ordine di cessazione immediata dell’attività in questione. Il Comune di Tropea, dal canto suo, con una determina del responsabile dell’Area n. 4, Gabriele Crisafio, ha già provveduto a sospendere l’efficacia del proprio provvedimento di revoca dell’autorizzazione per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande. Secondo le risultanze degli investigatori e della Prefettura, il titolare Vincenzo Carone è noto alle forze dell’ordine per reati legati agli stupefacenti e per rissa ed è stato controllato con diversi personaggi anche loro noti a carabinieri e polizia. Lo stesso è inoltre “fratello di soggetti gravati da numerosi pregiudizi per reati di vario genere tra cui associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti con organizzazione criminale operativa a Tropea e gestita dagli stessi”. Ad avviso della Prefettura, tali circostanze fanno ragionevolmente ritenere che i diretti rapporti tra il titolare del locale “ed i fratelli possano rappresentare uno strumento, anche indiretto, di inquinamento dell’economia legale da parte della criminalità”. Per forze dell’ordine e Prefettura vi è quindi “la possibilità che la menzionata attività economica possa divenire un mezzo per agevolare le attività criminose del clan con il rischio di esserne in qualche modo condizionata, anche mediante l’asservimento dell’impresa al contagio malavitoso”. Di tutto ciò, come detto, se ne discuterà dinanzi al Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro nell’udienza del 6 settembre prossimo.

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