martedì,Aprile 30 2024

Operazione Glicine: chiesti il processo per Adamo, Sculco, Oliverio, Romeo ed oltre cento indagati

Indagati Enzo e Flora Sculco, Nicola Adamo, Sebi Romeo, i vertici del Crotone calcio e diversi imprenditori

Operazione Glicine: chiesti il processo per Adamo, Sculco, Oliverio, Romeo ed oltre cento indagati

La richiesta di rinvio a giudizio per 126 persone è stata avanzata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro a carico di altrettante persone coinvolte nell’indagine denominata ‘Glicine’ che nel giugno dello scorso anno portò a decine di arresti. Indagine che avrebbe accertato l’esistenza di un comitato politico affaristico, legato in alcuni casi alle cosche di ’ndrangheta, in grado di condizionare le amministrazioni pubbliche locali e regionali, orientare il voto, decidere nomine e appalti. Il gup distrettuale Sara Merlini ha fissato per il prossimo 6 maggio, nell’aula bunker di Lamezia Terme, l’udienza preliminare che vede tra gli imputati, tra gli altri, l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, l’esponente dem e già vicepresidente della giunta regionale Nicola Adamo, il leader della formazione politica crotonese “i DemoKratici” Vincenzo Sculco, l’ex consigliere regionale del Pd Sebastiano Romeo, l’ex consigliere regionale Flora Sculco, figlia di Vincenzo, l’ex direttore generale del dipartimento presidenza della Regione Domenico Pallaria, gli imprenditori crotonesi Raffaele e Gianni Vrenna, questi ultimi rispettivamente ex e attuale presidente del Crotone calcio, l’ex vicepresidente della Regione Antonella Stasi, Orsola Reillo, all’epoca dei fatti direttore generale del dipartimento Ambiente e territorio della Regione Calabria, l’ex presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla, l’esponente del Pd crotonese Giancarlo Devona. In particolare sono accusati di associazione a delinquere semplice, aggravata dal metodo mafioso, Adamo, Oliverio, Vincenzo Sculco, Devona, Romeo, Francesco Salvatore Bennardo, direttore della Unità operativa Gestione Patrimoniale dell’Asp di Crotone, Giuseppe Germinara, dirigente della Provincia di Crotone, Ernesto Iannone, assessore del Comune di Mesoraca, Ambrogio Mascherpa, direttore generale dell’Aterp di Crotone, Nicola Santilli, dirigente del servizio tecnico dell’Aterp, Pietro Vrenna, responsabile del servizio infermieristico dell’Asp di Crotone, Nicodemo Parrilla, ex presidente della Provincia di Crotone, Francesco Masciari, direttore amministrativo dell’Asp di Crotone, gli imprenditori Artemio Laratta e Giovanni Mazzei.

Secondo la Procura distrettuale antimafia si sarebbero associati “al fine di commettere una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione, in particolare tra l’altro delitti di turbata libertà d’incanti, turbata libertà di scelta del contraente, corruzione, abuso di ufficio, nonché reati elettorali”. In realtà, quanto all’accusa di associazione mafiosa, come rilevava il gip Battaglia, “il solo specifico episodio è quello relativo all’aggiudicazione della fiera mariana ma si tratta dell’unica situazione che si ricollega ad ambiti di criminalità organizzata e coinvolge la sola persona dello Sculco”. Secondo le accuse, Vincenzo Sculco avrebbe appoggiato la formazione politica di Mario Oliverio, nel corso delle elezioni regionali del 2020, in cambio dell’appoggio della candidatura di sua figlia Flora. Anche Romeo avrebbe sostenuto Oliverio. Al di là dell’apparentamento politico, questo accordo, secondo la Dda, avrebbe comportato la commissione di una sequela indeterminata di reati “funzionali ad accrescere il peso specifico elettorale, attraverso incarichi fiduciari, nomine e assunzioni, di matrice esclusivamente clientelare, in enti pubblici, nella prospettiva di ottenere il voto, nonché affidando appalti anche a imprese i cui titolari avrebbero assicurato l’appoggio elettorale”. (AGI)

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