giovedì,Maggio 16 2024

Violazione del provvedimento d’espulsione, in arresto 32enne giunto con l’ultimo sbarco

L’uomo, un marocchino, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Brescia. Fermato insieme a due scafisti. I tre sono stati associati al carcere di Vibo Valentia

Violazione del provvedimento d’espulsione, in arresto 32enne giunto con l’ultimo sbarco

Nella tarda serata di ieri si sono concluse le operazioni di accoglienza e fotosegnalamento secondo procedura Eurodac dei 400 migranti giunti con la nave “Topaz Responder” alle ore 14 del 7 novembre presso il porto di Vibo Marina, provenienti da sei distinte operazioni di salvataggio in mare aperto nei giorni precedenti.

Al termine delle operazioni, svoltesi come di consueto presso due capannoni industriali della frazione Portosalvo specificamente adibiti allo scopo, tutti i migranti sono partiti a bordo di pullman alla volta delle province di destinazione, come da piano di riparto della Direzione Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo.

Sbarco a Vibo Marina, fermati due presunti scafisti

Nell’immediatezza dello sbarco, una task force di polizia giudiziaria composta da personale della squadra Mobile e del Reparto Operativo Aero Navale della Guardia di Finanza, raccogliendo concordanti e circostanziate dichiarazioni con l’ausilio di mediatori culturali, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto Bara Diop, 24enne nato in Senegal, e Alhagie Mamud Sewaneh, 19enne nato in Gambia.

Il primo è stato identificato quale pilota di un’imbarcazione priva di bandiera partita carica di migranti da Sebrata, ed il secondo quale soggetto che, prima dell’intervento di salvataggio, aveva percosso ripetutamente quanti non fossero rimasti fermi al loro posto.

Un terzo soggetto, Badreddine Kharroubi, 32enne nato in Marocco, è stato invece tratto in arresto in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia per espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione per reati contro il patrimonio e reiterate violazioni di provvedimenti d’espulsione dal territorio nazionale. Tutti sono stati associati presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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