lunedì,Maggio 20 2024

Usura ed estorsione a Tropea, Pasquale La Rosa risponderà a piede libero

La Cassazione annulla senza rinvio la misura cautelare. Resta detenuto ai domiciliari per l’operazione Maestrale-Carthago

Usura ed estorsione a Tropea, Pasquale La Rosa risponderà a piede libero
Pasquale La Rosa

Si conclude con l’annullamento della misura cautelare nei confronti di Pasquale La Rosa, 58 anni, di Tropea, la lunga vicenda cautelare, in cui la difesa – rappresentata dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino – sono stati impegnati nella formulazione di ben quattro ricorsi in Cassazione avverso altrettante ordinanze del Tribunale del Riesame di Catanzaro, in relazione al procedimento che lo vede imputato dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia, con le accuse di usura ed estorsione ai danni dell’imprenditore Mondella (deceduto). La Suprema Corte, chiamata a valutare per la quarta volta tale vicenda cautelare, ha infatti disposto l’annullamento senza rinvio della misura cautelare arresti domiciliari. Pasquale La Rosa era stato cautelato e portato in carcere il 10 maggio 2022 in relazione alle accuse di usura ed estorsione, capi di imputazione legati tra loro poiché viene contestato un tentativo di un prestito usuraio e l’estorsione diretta a recuperare il prestito non onorato. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro in prima istanza aveva escluso la ricorrenza dei gravi indizi di colpevolezza nell’ipotesi riguardante l’estorsione (posta in essere, secondo l’accusa, da Elio Ventrice il quale avrebbe rivolto a Mondella la frase “lui e il fratello ti saltano addosso”). Veniva quindi mantenuta la più grave cautela per l’usura aggravata dalle finalità mafiose. Il giudizio cautelare è, pertanto, continuato limitatamente all’accusa di usura risalente al 2010. La Suprema Corte di Cassazione ha quindi annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame con riferimento all’aggravante mafiosa per ben due volte. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, chiamato per la terza volta a verificare la vicenda cautelare (ordinanza del 13 giugno 2023) ha poi cancellato l’aggravante mafiosa. Il giudizio veniva circoscritto alla necessità o meno di applicare una misura cautelare, quindi sull’adeguatezza della cautela custodiale, rispetto ad un fatto di usura (non aggravata da modalità mafiosa) risalente al 2010. Il Tribunale del Riesame stabiliva di mantenere gli arresti domiciliari ma anche tale ordinanza veniva annullata con una nuova pronuncia della Cassazione che, in accoglimento del ricorso degli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino, ha disposto l’annullamento della misura cautelare per Pasquale La Rosa che potrà difendersi da imputato libero in tale processo. Pasquale La Rosa resta detenuto agli arresti domiciliari per l’operazione Maestrale-Carthago.

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