lunedì,Ottobre 7 2024

Vazzano, dopo gli spari al cantiere Anas il Movimento 5 Stelle chiede un Consiglio aperto

Il gruppo attacca duramente il sindaco Vincenzo Massa e denuncia «mancanza di rispetto verso l'opposizione»

Vazzano, dopo gli spari al cantiere Anas il Movimento 5 Stelle chiede un Consiglio aperto

Il Movimento 5 Stelle vibonese, in merito agli spari d’arma da fuoco mercoledì 19 contro un cantiere Anas a Vazzano, chiede un Consiglio comunale aperto. In particolare, con una nota firmata dalla coordinatrice provinciale Luisa Santoro, si chiede al sindaco Vincenzo Massa «quale sia la sua posizione in ordine a tali fatti di inaudita gravità e quali siano le misure che da primo cittadino intende intraprendere» a difesa dell’ente che «trovandosi a gestire milioni di euro potrebbe essere esposto a condizionamenti ed influenze esterne di dubbia legalità». Tra le accuse mosse inoltre dal Movimento al primo cittadino, vi sono poi «una continua ed assoluta mancanza di rispetto verso gli organi di opposizione che rappresentano e svolgono, soprattutto negli enti locali, l’importantissima funzione di garanzia e controllo affinché tutta la macchina amministrativa svolga tutto sempre all’insegna della massima legalità».

Lamentano il fatto che «un consigliere di minoranza, per poter accedere agli atti comunali debba attendere oltre 60 giorni» e che sulla «mancata» convocazione di un Consiglio comunale nel mesi scorsi «l’amministrazione sia riuscita a farsi diffidare dal prefetto di Vibo Valentia» Paolo Giovanni Grieco. Il Movimento 5 Stelle di Vibo si dice «preoccupato» per le sorti dell’ente, «quale primo presidio di legalità che dovrebbe, unitamente alle autorità presenti sul territorio, fungere da attento deterrente» per chiunque «mini la serenità del territorio». Per il gruppo, quanto accaduto lungo la Trasversale delle Serre «diventa un fatto ancor più grave se intercalato nelle note vicende dei giorni scorsi, che hanno coinvolto il Comune» in relazione «alla squallida vicenda di rifiuti spacciati per fertilizzanti all’Ecocall».

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