Ottanta euro a chiosco: la “concessione gratuita” dei mercatini di Natale a Tropea rinfocola la polemica con i commissari
Tra le numerose critiche mosse nei confronti del Comune da parte dell'associazione Giovani tropeani c'è anche il criterio di selezione degli espositori ammessi: «Perché alcuni sì e altri no?»

L’associazione Giovani tropeani, fautrice nel 2013 dei Mercatini di Natale di Tropea, esprime «forte preoccupazione e sorpresa» riguardo alla gestione dei Mercatini di quest’anno, organizzati dal Comune in virtù di un Protocollo d’intesa con Coldiretti Calabria per la “Campagna Amica 2024”, denunciando «numerose incongruenze rispetto a quanto stabilito nell’atto di convenzione». Per il gruppo, che affida ai social la discussione sull’argomento, il primo punto negativo della faccenda riguarda il «mancato rispetto delle categorie merceologiche». L’associazione lamenta che i chioschi presenti non offrirebbero le “eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche” promesse: «La categoria merceologica presente – hanno evidenziato – non rispecchia affatto quella indicata. Nonostante le agevolazioni promesse, attualmente due chioschi risultano vacanti. Pare, infatti, che una richiesta di esposizione da parte di un venditore di eccellenze gastronomiche locali sia stata respinta con la motivazione che “l’indice di gradimento non è stato raggiunto”. Ma cosa s’intende davvero con “indice di gradimento”? È una questione di simpatie, estetica o altro? O forse la risposta è più semplice: “il pallone è mio, faccio quello che voglio”», incalzano dal gruppo.

Alla base della controversia resta quindi il fatto che l’Ente non ha accettato la proposta avanzata dall’associazione locale: «Vogliamo ricordare che, nella nostra precedente comunicazione, abbiamo messo in evidenza le modalità con cui i commissari hanno trattato la nostra proposta. Non possiamo fare a meno di notare che, dopo il nostro intervento a mezzo stampa, i commissari stessi hanno ribadito la loro insoddisfazione per il nostro operato che, però, continua ad essere apprezzato dalla maggior parte degli espositori – tengono a sottolineare -, molti dei quali sono nostri ex partecipanti. In effetti, quasi tutti i partecipanti a questa edizione dei Mercatini sono stati confermati dai commissari, segno che il nostro lavoro è riconosciuto e apprezzato». Dito puntato contro anche le Segnalazioni certificate di autorità (Scie) la «qualità» dell’impianto elettrico: «Durante gli incontri con i commissari – continua a far sapere il gruppo Giovani tropeani – era stata messa in discussione la qualità del nostro impianto nonostante ognuno dei 14 chioschi fosse dotato di un sistema di sicurezza con un salvavita autonomo. Il Mercatino attuale, invece, è dotato di un unico salvavita per 10 chioschi. La sicurezza è sempre stata una nostra priorità – hanno evidenziato -, mentre sembra che nel Mercatino attuale non lo sia. E le Scie? Non pare siano state trasmesse a data odierna».

Ai Giovani tropeani non va giù «la tanto sponsorizzata “concessione gratuita” – dei chioschi -. Vogliamo chiarire – incalzano – che per ogni chiosco è stato richiesto un pagamento di 80 euro, pare per l’occupazione del suolo, nonostante nei comunicati ufficiali si parli di concessione gratuita. Vorremmo capire a quali parametri questi 80 euro corrispondano, alla misura che viene fuori dalla convenzione o a quella reale? Dobbiamo correggere – hanno poi aggiunto – quanto dichiarato – a mezzo social sulla questione – dall’ex sindaco Macrì, che ha parlato di chioschi delle dimensioni di 190×190 cm. In realtà, i chioschi ad essere pignoli misurano 180×183 cm, ben più piccoli di quanto indicato nell’atto di convenzione che specifica una dimensione di 3×2 metri. Questo comporta una fornitura ed un valore inferiore rispetto a quanto promesso inizialmente. Se davvero si volesse risparmiare, il costo per metro quadrato di un locale commerciale lungo Via Montenapoleone per 29 giorni, sarebbe stato inferiore a quello attuale».
La questione Mercatini ha dunque creato divergenze di opinione: «Ci preme anche sottolineare un altro aspetto importante – ha poi specificato l’associazione – : la posizione delle associazioni di categoria, come AssCom (associazione dei commercianti tropeani) e Pro Loco, con le quali abbiamo sempre collaborato con impegno e trasparenza. In questa occasione, tuttavia, non solo non ci hanno appoggiato, ma sembra che abbiano agito dietro le quinte per escluderci dalla gestione dell’evento. La domanda che sorge spontanea è: sono forse queste associazioni piegate e spaventate, o semplicemente messe lì per una parvenza di rappresentanza associativa? Quella che doveva essere una sinergia tra le forze vive della città è, invece, diventata una gestione opaca, priva di dialogo e partecipazione reale. È evidente – hanno poi concluso i Giovani tropeani – che se non si è agito con tempestività e visione, il risultato non può che essere mediocre. Questo Mercatino, purtroppo, non rappresenta la Tropea che tutti conosciamo e amiamo. Siamo amareggiati per come siano state gestite le risorse e le tradizioni della nostra città, ma continueremo a difendere con determinazione l’autenticità dei Mercatini di Natale di Tropea. Per noi, questo evento è un patrimonio di comunità che non può e non deve essere compromesso».