mercoledì,Maggio 8 2024

Prostituzione minorile nel Vibonese, due assoluzioni

L’accusa contestava rapporti sessuali con minorenni comprati a Mileto e Parghelia. Stralciata una posizione

Prostituzione minorile nel Vibonese, due assoluzioni

Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha assolto Miroslaev Iliev 32 anni, di nazionalità bulgara, residente a Vibo, e Luciano Restuccia, 53 anni, nativo di San Calogero ma domiciliato a Mileto dall’accusa di prostituzione minorile aggravata. In particolare, Miroslaev Iliev era accusato di aver reclutato, favorito, sfruttato ed organizzato la prostituzione di un 16enne dietro la corresponsione di somme di denaro o altra utilità. Con tali condotte avrebbe avviato il ragazzo minorenne al meretricio consentendo a Mariano Mamone, 57 anni, di Parghelia, di consumare con il minore rapporti sessuali in cambio di denaro dai 25 sino a 50 euro. Le condotte sarebbero avvenute dall’estate del 2015 sino all’estate del 2016 a Zungri ed a Parghelia. Stessa accusa di aver compiuto atti sessuali con il medesimo ragazzo straniero minorenne, dietro somme di denaro sino a 50 euro, anche quella mossa dalla Procura nei confronti di Luciano Restuccia. La contestazione riporta quale luogo di commissione Mileto, dall’ottobre del 2015 all’ottobre del 2016.

Nei confronti di Miroslaev Iliev il pm aveva chiesto 10 anni di reclusione, mentre 3 anni sono stati chiesti per Restuccia e 4 anni per Mamone. La posizione di quest’ultimo, tuttavia, è stata stralciata e verrà trattata a gennaio in quanto il presidente si è dichiarata incompatibile in quanto per Mamone aveva fatto parte del collegio del Riesame. [Continua dopo la pubblicità]

Miroslaev Iliev è stato assolto in accoglimento dei rilievi difensivi sviluppati in aula dall’avvocato Tony Crudo che ha interamente contestato l’accadimento dei fatti con l’assenza di prova evidenziando che la presunta parte offesa, all’epoca dei fatti, era un soggetto quasi maggiorenne, con sembianze, fattezze fisiche e comportamenti di uomo adulto, solito a prostituirsi autonomamente e abitualmente. L’avvocato Crudo ha anche puntato sulla mancanza di prova processuale in ordine al reclutamento, all’induzione e allo sfruttamento da parte di Miroslav in danno del giovane ragazzo mirata ad organizzare incontri con il Mariano Mamone. Luciano Restuccia era invece difeso dall’avvocato Daniela Garisto che ha anche lei concluso con la richiesta di assoluzione del suo assistito. Il Tribunale collegiale – dopo la camera di consiglio – ha emesso sentenza assolutoria nei confronti di entrambi gli imputati.

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