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Sanremo, la storia del vibonese che diresse il palco dell’Ariston negli anni ‘80

Felice Muscaglione si distinse in quegli anni per le sue doti organizzative e di talent scout. Fu anche un appassionato della storia vibonese e fondò la rivista Monteleone

Sanremo, la storia del vibonese che diresse il palco dell’Ariston negli anni ‘80
Felice Muscaglione con un giovane Gianni Morandi

Dopo sedici anni di ininterrotta gestione, nel 1969 Gianni Ravera abbandonò l’organizzazione del Festival di Sanremo che, da allora, conobbe un periodo opaco. Lo riprese in mano, coadiuvato dal figlio Marco, nei primi anni ’80, facendo tornare la più popolare kermesse canora italiana agli antichi fasti. Al suo fianco, per due anni (1981 e 1982), in qualità di direttore di palcoscenico, venne chiamato il vibonese Felice Muscaglione, un giovane dai grandi baffi neri che non era proprio un novizio in questo campo.  Nell’età aurea della città di Vibo, quella a cavallo fra gli anni ’50 e ‘70, Muscaglione si era infatti distinto per le sue doti organizzative e come talent scout. [Continua in basso]

In quegli anni l’imprenditore Saverio Mancini era riuscito ad organizzare, presso il 501 Hotel, una serie di eventi di successo, come la finale nazionale di Miss Italia, la Sei giorni di Vibo, coadiuvato dal presentatore Daniele Piombi, Il Cantacalabria, Vibostar presentata da un giovanissimo Carlo Conti, per citarne solo alcune. In tutte queste manifestazioni Felice Muscaglione aveva lavorato incessantemente in qualità di direttore artistico, collaborando con il Gruppo Mancini nell’organizzazione di un numero impressionante di eventi legati allo spettacolo e alla canzone. Nel libro “C’era una volta”, da lui ideato e scritto, venne raccolta la storia di un periodo che aveva consentito a Vibo di assumere visibilità nazionale ma  non per primati negativi come purtroppo accade oggi.

Oltre ad essere un talent scout e un direttore artistico molto apprezzato, Felice Muscaglione era anche un appassionato cultore della storia vibonese, fondando la rivista storico-culturale “Monteleone” e scrivendo un libro sugli eroi vibonese nella Grande Guerra. Nei mitici anni ’50-’60, inoltre, Vibo Valentia, con il suo Festival calabrese della canzone italiana, era stata al centro dell’interesse delle case discografiche, al punto che la regina della canzone italiana, Nilla Pizza, che nel 1951 aveva trionfato nella prima edizione del festival di Sanremo con la canzone “Grazie dei Fiori”, incise nel 1954, per la prestigiosa casa discografica Rca, un brano dal titolo “ Notte a Vibo Marina”, una canzone misteriosamente scomparsa nel nulla. L’unica copia conosciuta del rarissimo disco 78 giri in vinile la possedeva Felice Muscaglione, che lo custodiva gelosamente come una reliquia. Felice è deceduto prematuramente nel 2015, all’età di 65 anni, lasciando un vuoto profondo ma anche un ricordo indelebile in quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le doti artistiche e culturali ma anche la sua passione, il suo inestinguibile entusiasmo e lo spiccato senso di appartenenza per la sua città, che aveva contribuito, con la sua instancabile attività,  a portare sui palcoscenici nazionali.

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