venerdì,Aprile 26 2024

I tesori del museo di Vibo attraggono sempre più visitatori: ingressi triplicati – Foto

A fare da traino le aperture straordinarie volute dal ministero della Cultura. Tante anche le scolaresche e i turisti che scelgono di perdersi tra le preziose testimonianze della greca Hipponion e la romana Valentia

I tesori del museo di Vibo attraggono sempre più visitatori: ingressi triplicati – Foto
Il museo di Vibo, il busto in basanite e la laminetta orfica
La vista sulla città e sul mare

I pezzi di punta sono la laminetta aurea con testo orfico e il busto femminile in basanite. Il primo è tra le più importanti testimonianze epigrafiche di tutta la Magna Grecia; il secondo risale ad epoca romana e da qualche anno è rientrato a Vibo dopo gli otto passati in esposizione al Princeton University Art Museum, nel New Jersey. Manufatti apprezzati in tutto il mondo, ma non ci sono solo loro. Il Museo archeologico nazionale Vito Capialbi di Vibo Valentia di tesori ne custodisce davvero tanti. Veri e propri gioielli che raccontano il passato della città, dalla Hipponion greca alla Vibona Valentia romana. Il tutto racchiuso tra le mura del castello normanno-svevo e impreziosito dalla vista di cui si può godere da quello che è il punto più alto della città, spaziando a 360 gradi dal mare alle Serre, dall’Aspromonte alle Eolie. Nell’ultimo periodo le visite al museo vibonese sono aumentate e si guarda ai mesi estivi con ottimismo. [Continua in basso]

Gli elmi in bronzo e le ceramiche d’età greca

«Tantissimi bambini e ragazzi delle scuole del territorio (provinciale e non solo, ndr) hanno riempito le nostre sale durante i primi quattro mesi del 2023, per conoscere e riscoprire la memoria più antica della nostra città – hanno fatto sapere dalla direzione -. Il numero dei nostri visitatori è triplicato rispetto allo scorso anno e dal 1 febbraio, grazie alla nostra direzione regionale, abbiamo introdotto il servizio di bigliettazione online». I numeri sono presto detti: nel primo quadrimestre del 2023 i visitatori sono stati 5400, a fronte dei 1600 dello stesso periodo dello scorso anno. Una crescita importante dunque, e un ruolo di peso lo hanno avuto certamente anche le aperture straordinarie volute dal ministero della Cultura.

Parte della ricca collezione di monete

Il 25 aprile – giornata in cui tra l’altro l’ingresso era gratuito per tutto – i visitatori sono stati ben 400, il primo maggio invece 147. Numeri consistenti – in media intorno ai 200-300 – si registrano anche nelle prime domeniche di ogni mese, quando l’ingresso è gratuito in tutti i musei statali sempre per volere del Ministero. Una di queste giornate è proprio oggi, 7 maggio, con orario continuato dalle 9 alle 19. Da Pasqua in poi, riferiscono i dipendenti, il flusso di visitatori cresce di giorno in giorno: nei weekend sono fino a 80-100 al giorno. Numeri sostanziosi per una realtà come quella vibonese, ma comunque riduttivi rispetto alle bellezze che il museo custodisce. Fra i visitatori infine c’è da sottolineare che, soprattutto con l’arrivo della bella stagione, la parte del leone la fanno decisamente i turisti: circa sette visitatori su dieci infatti sono stranieri. E a proposito d’estate, fino al 30 settembre il museo rimarrà aperto sette giorni su sette – niente più chiusura quindi il lunedì. [Continua in basso]

Busto marmoreo di Agrippa

Tanti i tesori e le bellezze abbiamo detto, ma le pecche non mancano. «Il museo meriterebbe più rispetto all’esterno», dice un dipendente riferendosi ad erbacce e mancanza di parcheggi e spazi per la sosta o la manovra soprattutto dei mezzi pesanti. «I pullman che vengono carichi di turisti sono impossibilitati a girare qui davanti, sono costretti a fare interi tratti a marcia indietro». Se mai qualcosa si muoverà, nell’attesa vale comunque la pena perdersi tra le sale del museo e scoprire tra le altre cose: le ceramiche di età greca, gli elmi e le armi in bronzo, antiche anfore trovate in fondo al mare, la laminetta orfica e il corredo funebre trovati nella tomba di una fanciulla risalente al VI secolo a.C., il busto marmoreo di Agrippa e le tante statue di epoca romana tra cui il busto femminile in basanite ritrovato in una villa nell’odierna Vibo Marina, infine la ricchissima collezione di monete che è tra le più importanti di tutto il sud Italia.

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