mercoledì,Aprile 24 2024

Pecorino del Poro, nasce la “Comunità del cibo” Slow Food

L’iniziativa parte da tre giovani produttori che affidano all’organizzazione per la tutela delle tipicità un prodotto dalle caratteristiche peculiari.

Pecorino del Poro, nasce la “Comunità del cibo” Slow Food

E’ uno dei formaggi calabresi tradizionali e prende il nome dal Monte Poro, l’altopiano incastonato nel cuore della provincia vibonese. Luogo ideale per i pascoli e per la coltivazione del peperoncino grazie al suo speciale microclima e all’incredibile umidità notturna che favorisce la presenza di una vasta serie di erbe spontanee.

Il pecorino del Monte Poro è un prodotto assai apprezzata, ma a produrlo in maniera tradizionale sono rimasti in pochi: una manciata di aziende di piccole dimensioni e quasi sempre a conduzione familiare. Tra chi non vende il latte alle grandi fattorie della Piana, tra chi si ostina a lavorare il latte crudo ci sono anche tre giovani (Gabriele Crudo, Carmelo Arena, Francesco Grillo) che hanno appena costituito la Comunità del cibo del Pecorino del Poro, coadiuvati da Domenico Mondella, referente del progetto e da Leonardo Acri, responsabile regionale delle Comunità del cibo.

Ora questi tre giovani pastori affidano a Slow Food e alla condotta di Vibo Valentia, un prodotto assolutamente peculiare e un sogno comune: continuare a fare quello che facevano i nonni, custodire la possibilità di essere felici nella propria fattoria.

Il pecorino di Monte Poro è un prodotto tipico ben riconoscibile che affonda la sua storia nei secoli. Già nel 500 venne citato dal sacerdote Gabriele Barrio, dell’ordine dei minimi, nel trattato “De Antichitate et situ Calabria” dove si parla di un buon “cascio” di cui si ha stima in tutte le parti d’Italia. Un’eccellenza dovuta alla maestria tramandata da generazioni e alle caratteristiche del latte dovute ai pascoli di questo territorio per la particolare composizione del terreno.

I tre produttori che oggi costituiscono la Comunità del cibo Pecorino del Monte Poro hanno scopo di tutelare le caratteristiche nutrizionali del pecorino e la qualità dovuta alla trasformazione artigianale del latte, insieme alla diffusione e conoscenza del prodotto rilanciando la sua produzione che versa in una crisi profonda col rischio di una sua estinzione.

Fonte: Slow Food Calabria

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