Delocalizzazione dei serbatoi a Vibo Marina, la Fit Cisl avverte: «Serve una soluzione che tuteli anche i posti di lavoro»
Il sindacato chiede l’attivazione tempestiva del tavolo di concertazione ventilato dal sindaco Romeo per consentire a tutti gli attori in campo di confrontarsi sulla delicata questione

La questione è stata ribadita ieri dal sindaco di Vibo, Enzo Romeo: «Affrontiamo insieme la possibile delocalizzazione dell’impianto della Meridionale Petroli». E oggi viene rilanciata dalla FiTi Cisl Calabria, che sottolinea come si tratti «di una questione complessa e delicata, che potrebbe andare a toccare aspetti cruciali per l’economia e il lavoro nella nostra provincia e nell’intera regione». Da qui l’appello al sindaco per «un coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali». Cosa che, in verità, Romeo stesso aveva già rimarcato, sollecitando tutti i soggetti istituzionali e sindacali a sedersi allo stesso tavolo per affrontare il nodo che dovrà essere sciolto entro la prossima estate, visto che è imminente la scadenza delle autorizzazioni rilasciate a suo tempo per lo stabilimento di Vibo Marina.
«L’eventuale spostamento di un sito industriale di questa portata – scrive la Fit Cisl in una nota – va gestito attraverso un confronto aperto e trasparente, dando subito avvio al “tavolo tecnico” annunciato dal sindaco nella conferenza stampa di ieri. Non vogliamo, e soprattutto non è possibile, che si verifichino effetti negativi sul settore industriale e sul mercato del lavoro locale, che è già fragile. È essenziale intervenire garantendo una soluzione basata su sicurezza e sostenibilità, che consenta all’azienda di affrontare le proprie criticità, puntando maggiormente su sicurezza, innovazione tecnologica, transizione ecologica e, possibilmente con nuove opportunità occupazionali». Insomma, il tavolo ancora non c’è ma le questioni da affrontare sono già tante. La soluzione, infatti, dovrà contemperare i vari interessi in campo, da una parte quelli collettivi di tutela ambientale, sicurezza e coerenza urbanistica, dall’altra la salvaguardia dei posti di lavoro e del sito produttivo.
«Solo attraverso un approccio integrato e progetti sostenibili – conclude il sindacato – sarà possibile gestire una eventuale delocalizzazione, favorendo lo sviluppo economico di Vibo Valentia e della Calabria, senza ripercussioni negative sotto l’aspetto occupazionale, sia diretto che indiretto».