giovedì,Marzo 28 2024

Bando borghi, a decidere su 1,5 mln di euro chiesti da Capistrano sarà… il Re d’Italia

Il Comune vibonese è arrivato a pari merito con Portigliola, in provincia di Reggio Calabria. Per decidere chi debba incassare le risorse il bando rimanda a un Regio decreto del 1924. Ecco cosa prevede

Bando borghi, a decidere su 1,5 mln di euro chiesti da Capistrano sarà… il Re d’Italia
Vittorio Emanuele III

A decidere la sorte dei fondi destinati a Capistrano saranno i… Savoia. Il Comune vibonese, infatti, è rimasto per ora escluso dall’assegnazione delle risorse relative al travagliato Bando dei borghi calabresi, di cui ieri è stata pubblicata la graduatoria definitiva. Nella provincia di Vibo Valentia sono sei i territori ammessi al finanziamento: Mongiana (989.000 euro), Polia (1.500.000 euro), Ricadi (1.500.000), Arena (1.454.350 euro), Monterosso Calabro (1.500.000 euro, per un progetto che coinvolge anche Filogaso, Maierato e San Nicola da Crissa), Francavilla Angitola (1.500.000 euro).

Un Regio decreto per decidere

Capistrano, invece, ha conseguito il punteggio di 39,60, a pari merito con un Comune reggino, Portigliola. Ma i soldi a disposizione bastano per uno solo dei due. Per risolvere il dilemma, il bando rimanda a un Regio decreto, il numero 827, firmato nel 1924 dall’allora re d’Italia Vittorio Emanuele III e oggi ancora in vigore. All’articolo 77, si stabilisce: “Quando nelle aste ad offerte segrete due o più concorrenti, presenti all’asta, facciano la stessa offerta ed essa sia accettabile, si procede nella medesima adunanza ad una licitazione fra essi soli, a partiti segreti o ad estinzione di candela vergine, secondo che lo creda più opportuno l’ufficiale incaricato. Colui che risulta migliore offerente è dichiarato aggiudicatario. Ove nessuno di coloro che fecero offerte uguali sia presente, o i presenti non vogliano migliorare l’offerta, ovvero nel caso in cui le offerte debbano essere contenute entro il limite di cui al secondo comma dell’articolo 75 e all’ultimo comma dell’articolo 76, la sorte decide chi debba essere l’aggiudicatario”.

Alla fine si tirerà a sorte…

In poche parole, si tirerà a sorte. Se si trattasse di un appalto, infatti, i due concorrenti dovrebbero sfidarsi in una gara al ribasso (licitazione) al termine della quale prevarrebbe il miglior offerente. Ma visto che nel caso specifico non ci sono offerte economiche ma solo “richieste” che sono già differenti (il finanziamento chiesto da Portigliola è leggermente più basso rispetto a quello di Capistrano), sarà il Fato a decidere con un’estrazione a sorte. In ballo c’è circa un milione e mezzo di euro. Insomma, una bella lotteria di fine anno.

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