sabato,Aprile 20 2024

Biblioteca Vibo, i dirigenti Pd con Luciano: «Data voce a un movimento di opinione»

Insardà, Colelli e la Esposito a muso duro contro la maggioranza consiliare di centrodestra: «L'opposizione sta difendendo e difenderà la legalità, il rispetto delle regole, la trasparenza e l'interesse pubblico»

Biblioteca Vibo, i dirigenti Pd con Luciano: «Data voce a un movimento di opinione»
L'ingresso della Biblioteca comunale di Vibo Valentia
Enzo Insardà, segretario provinciale del Pd
Enzo Insardà (Pd)

«La recente chiusura della Biblioteca comunale di Vibo Valentia, avvenuta all’indomani dell’ultimo sopralluogo istituzionale effettuato dal nostro capogruppo al consiglio comunale Stefano Luciano, ha suscitato una grande eco, oltre che in larghe fasce dell’opinione pubblica, anche all’interno del Palazzo municipale. Stefano Luciano, nell’ultimo Consiglio del 2 luglio scorso, ha presentato sull’argomento un ordine del giorno avente carattere d’urgenza, col quale ha chiesto ai consiglieri comunali – in attesa degli interventi strutturali necessari e promessi da anni – di votare a favore della proposta di far transitare immediatamente in altri locali l’importante servizio bibliotecario, e con esso i dipendenti che lo stavano gestendo con grande passione, professionalità e spirito di appartenenza. Il nostro capogruppo ha sottolineato con forza che riteneva un suo preciso dovere dare voce in consiglio comunale al movimento di opinione che era nato su una questione che, per la sua gravità, imponeva una decisione immediata proprio da parte del Consiglio, senza contrapposizioni di parte». [Continua in basso]

Francesco Colelli (Pd)

È quanto affermano in una nota congiunta Enzo Insardà, segretario provinciale del Pd, Francesco Colelli, coordinatore del circolo cittadino dem, e Teresa Esposito, coordinatrice regionale Donne Pd, i quali ricordano quanto detto sulla faccenda proprio da Luciano nel corso del suo intervento in Consiglio: «“Non si tratta solo – ha dichiarato il capogruppo – di un problema strutturale, che pure esiste, avendolo peraltro accertato più volte e da tempo personalmente. La Biblioteca comunale non si può chiudere prima di tutto per il suo valore intrinseco. In secondo luogo, non si può chiudere per questo difficile periodo storico. In terzo luogo non si può chiudere anche alla luce del fatto che Vibo avrà una visibilità importante per il suo riconoscimento di Capitale del Libro”. Purtroppo – aggiungono i tre dirigenti del Pd – mentre tutta l’opposizione compatta ha riconosciuto e approvato l’urgenza dell’ordine del giorno presentato – dato questo che consideriamo molto positivamente – i consiglieri comunali di maggioranza hanno respinto la richiesta. Quando, dopo qualche ora, si è passati alla discussione relativa all’approvazione del Bilancio di previsione finanziaria 2021- 2023, il capogruppo Luciano è nuovamente intervenuto per riproporre la drammatica questione Biblioteca agganciandola al gravissimo problema degli immobili pubblici dati a privati». 

Teresa Esposito (Pd)

In merito vengono ricordate ancore le parole del capogruppo dem: «“Voi – ha continuato Luciano, rivolgendosi con durezza, passione e chiarezza alla maggioranza – non siete riusciti finora a fare gli interventi necessari per mettere in sicurezza il patrimonio librario della Biblioteca e i dipendenti che vi lavorano. Voi avete mortificato un presidio pubblico di cultura fortemente identitario. Voi l’avete fatta crollare, causando una ferita e una lacerazione profonda per l’identità culturale di questa città. E oggi non volete trovare un immobile pubblico nel quale trasferire temporaneamente la biblioteca, mentre consentite a privati di non corrispondere i canoni di locazione, decidendo addirittura in alcuni casi di addivenire ad una compensazione, ignorando (o volendo ignorare) che l’istituto della compensazione è uno strumento esclusivo del giudice, e pertanto non può deciderla né l’Ente pubblico né tanto meno il privato interessato”». [Continua in basso]

Avviandosi alla conclusione, i dirigenti democrat ribadiscono che «l’opposizione sta difendendo e difenderà la legalità, il rispetto delle regole, la trasparenza e l’interesse pubblico. E per noi, firmatari del seguente documento – concludono Insardà, Colelli e la Esposito – oggi l’interesse pubblico è restituire alla Biblioteca la dignità che merita, di cui questa maggioranza di centrodestra sta provando a privarla nel peggiore dei modi».

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