venerdì,Aprile 26 2024

Comune di Vibo, l’ente batte cassa e porta casa 12 milioni di euro: ecco dove andranno

Si tratta di fondi stanziati dal Governo e dalla Regione Calabria. Le risorse, tuttavia, sono vincolate a precisi capitoli di spesa

Comune di Vibo, l’ente batte cassa e porta casa 12 milioni di euro: ecco dove andranno
Palazzo Luigi Razza

Il Comune di Vibo Valentia batte cassa e porta a casa complessivamente 12 milioni di euro. Si tratta di fondi stanziati in larga misura dal governo nazionale e dalla Regione Calabria che Palazzo Luigi Razza attendeva da tempo e che, con l’approvazione degli appositi decreti, sono stati finalmente trasferiti presso la Tesoreria dell’ente. [Continua in basso]

Che fondi sono

Detti finanziamenti, tuttavia, sono comunque vincolati, vale a dire che non vanno a riempire i forzieri del Bilancio di previsione, approvato pochi giorni addietro dal consiglio comunale di Palazzo Razza, ma sono quattrini già impegnati e che, dunque, andranno distribuiti in precise voci di spesa, alcune peraltro riguardano ambiti in cui il Comune capoluogo è anche ente capofila. Va detto subito – come peraltro si vedrà meglio più avanti – che alcune delle risorse saranno utilizzate in settori da sempre economicamente sofferenti e spesso trascuranti dalla politica come quello delle politiche sociali: questa volta, infatti, l’attenzione è stata riservata anche alle fasce disagiate della popolazione.

L’intervento della giunta

Per fare suo il finanziamento, la giunta presieduta dal sindaco Maria Limardo ha comunque dovuto approvare necessariamente lo scorso 9 luglio una apposita variazione di bilancio, in quanto – è scritto nel documento licenziato dall’esecutivo – tali manovre «possono essere adottate dall’organo esecutivo in via d’urgenza opportunamente motivata, salvo ratifica, a pena di decadenza, da parte dell’organo consiliare entro i sessanta giorni seguenti e comunque entro il 31 dicembre dell’anno in corso se a tale data non sia scaduto il predetto termine». Detta variazione dovrà comunque avere in tempi stretti (verosimilmente entro la fine di luglio) il parere positivo da parte del civico consesso. [Continua in basso]

Dove saranno destinate le risorse

Come detto, dunque, i suddetti fondi sono destinati a precisi capitoli di spesa: in particolare questi andranno al Fondo povertà (di cui il Comune capoluogo è ente capofila di altri enti locali del Vibonese); all’organizzazione di centri estivi; alle misure urgenti di solidarietà alimentare; alla promozione del sistema integrato di educazione e di istruzione; alla gestione dei centri di raccolta dell’Ato 4 (di  cui il Comune capoluogo è sempre ente capofila per l’intera provincia); alla progettazione di interventi per l’efficientamento energetico della piscina comunale e di Palazzo Gagliardi, nonché allaprogettazione di interventi di messa in sicurezza della rete stradale. Per mettere in campo tutto ciò serviranno, però, buoni progetti e soprattutto da realizzare in modo rapido.

Il commento

«Queste somme – ha dichiarato un esponente della maggioranza – costituiscono certamente una buona notizia per il Comune. Sono fondi vincolati, è vero, ma consentono all’amministrazione in carica di realizzare a breve cose importanti. Penso al Fondo povertà o ai centri estivi. Insomma – ha concluso il nostro interlocutore – Si va avanti a piccoli passi nella speranza di poter uscire presto da questa situazione di predissesto che, di fatto, rallenta l’azione dell’esecutivo Limardo e, dunque, anche i benefici per la collettività non sempre possono essere soddisfatti in modo adeguato e celere». [Continua in basso]

Già a lavoro

Va detto, infine, che grazie proprio a questi fondi nazionali e regionali, l’amministrazione ha già approvato la determina per pubblicare lo schema di avviso pubblico per la manifestazione di interesse rivolta alla candidatura per la progettazione e la gestione di centri estivi 2021 per minori di età compresa tra 0 e 17 anni” e relativo modello di istanza. L’impegno di spesa è pari complessivamente a 95.140,30 euro interamente finanziata dal Fondo per le politiche della famiglia.

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