martedì,Maggio 14 2024

A Pizzo Cna a congresso con i 4 candidati. Ma a lungo è stato un “duello” a due

Amalia Bruni arriva in sala per ultima, subito dopo che analoga apparizione, ritardataria, aveva fatto Roberto Occhiuto

A Pizzo Cna a congresso con i 4 candidati. Ma a lungo è stato un “duello” a due
Il confronto di stamattina a Pizzo tra i quattro candidati al congresso della Cna regionale

Congresso regionale della Cna, con successivo confronto con i quattro candidati alla Regione Calabria, nell’ex tonnara di Pizzo Calabro. La prima incombenza della mattinata è andata via liscia, con l’elezione di Giovanni Cugliari a presidente della Confederazione degli artigiani calabresi, mentre l’appendice del faccia a faccia ha proposto un curioso retroscena destinato ad alimentare i sospetti sulla strategia comunicativa di Amalia Bruni. La candidata Pd-M5S si è materializzata in sala per ultima, a dibattito cominciato da un’oretta e comunque subito dopo che analoga apparizione, ritardataria, aveva fatto Roberto Occhiuto. Morale: lungamente gli imprenditori hanno visto duellare solo Mario Oliverio e Luigi de Magistris, e la Bruni con precisione svizzera è sembrata evitare il confronto in solitaria con entrambi i candidati collegati alla sua area politica. «Il problema principale che hanno gli artigiani – ha dichiarato appena eletto Cugliari – è la viabilità che mette in discussione la logistica delle nostre imprese. Bisogna migliorare la connessione tra aree Pip e zone industriali». [Continua in basso]            

Richieste esplicitate davanti ai vertici nazionali della Cna, in Calabria l’organizzazione è reduce da un lungo periodo di commissariamento, e giocoforza il discorso del post congresso è scivolato sulla spesa dei fondi del Recovery plan, con Oliverio che ha criticato «l’assenza della Regione nei tavoli che hanno determinato la ripartizione dei fondi, con un programma che nessuno fin qui ha visto», mentre de Magistris ha riconosciuto che «serve una politica nuova e una burocrazia professionale per fare in modo che i fondi vadano ai veri imprenditori e non ai prenditori di sempre».

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