venerdì,Aprile 26 2024

Comune di Vibo, gli inutili Question Time che sviliscono il ruolo delle opposizioni

Soldi pubblici in molti casi gettati al vento per lavori mal realizzati con risposte inadeguate da parte degli assessori. Un’arrampicata sugli specchi che non serve alla città

Comune di Vibo, gli inutili Question Time che sviliscono il ruolo delle opposizioni
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Il recente question time svoltosi a Palazzo Razza  ha ricalcato sostanzialmente    il trend abituale: da un lato i consiglieri di opposizione che chiedono di essere ragguagliati sulle numerose  tematiche che attanagliano la città e dall’altro gli assessori impegnati nella solita arrampicata sugli specchi nel vano tentativo di fornire risposte esaustive. Ad animare l’ultimo “confronto” sono stati i consiglieri Lorenza Scrugli, Laura Pugliese, Elisa Fatelli, Stefano Soriano e Domenico Santoro. Le prime tre si sono interfacciate con l’assessore alle politiche sociali Rosamaria Santacaterina in ordine alla gestione di alcuni fondi destinati al sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Il consigliere del Pd, Stefano Soriano, ha avuto come referente sia l’assessore Bruni, in relazione alla situazione della via cementificio della frazione marina – trasformata ormai da tempo in una vera discarica a cielo aperto – e l’assessore Primerano in ordine alla carenza di personale presso l’ente comunale, causa della scarsa qualità dei servizi erogati. Infine Santoro (M5S) il quale ha chiesto notizie sull’ennesimo crollo della strada di accesso alla frazione Longobardi. Le risposte fornite dagli assessori di riferimento, oltre a non soddisfare i loro interlocutori, hanno fatto emergere il solito quadro di incompetenze. Ma l’ultimo “question time” è stato caratterizzato anche da una coda polemica fuori dalle mura dell’aula consiliare, con probabili strascichi giudiziari. [Continua in basso]

Rosamaria Santacaterina

Riteniamo opportuno iniziare il nostro approfondimento da quest’ultimo aspetto, che rappresenta l’unico elemento di novità rispetto al solito trend e vede come protagonisti l’assessore Santacaterina e l’ex consulente esterno del Comune, esperto in fondi comunitari, Pasquale Luzzo. Quest’ultimo accusa l’assessore Santacaterina di aver dichiarato il falso in aula consiliare, preannunciando l’intenzione di querelarla per diffamazione, con richiesta di risarcimento dei danni morali e materiali da devolvere in beneficenza, nel caso in cui la stessa non si scusi ripristinando la verità dei fatti. La diatriba trae origine dalle risposte fornite dall’assessore ai consiglieri Scrugli, Pugliese e Fatelli. Senza entrare nel merito dei tecnicismi, onde evitare di tediare i lettori, la sostanza delle cose può essere così riassunta: l’assessore, nell’evidente tentativo di addossare ad altri ogni responsabilità per i ritardi nell’erogazione dei fondi e difendere l’operato dei tre famosi e ben retribuiti consulenti esterni, ha sostenuto che al momento dell’insediamento (2021) della “triade” di esperti una parte della rendicontazione non era stata avviata ed inserita nella piattaforma, vulnus, questo, che ha portato alla sospensione dei pagamenti. Tale asserzione è stata prontamente smentita in aula dalla Scrugli e successivamente, in modo ancor più puntuale, da Pasquale Luzzo.

Parte della maxi-discarica di Vibo Marina

Di fronte a tutto questo, l’unico commento possibile è che l’assessore Santacaterina, sempre più al centro delle polemiche, oltre ad arrecare danni ai cittadini rischia adesso di arrecarlo a se stessa nel caso in cui la preannunciata querela per diffamazione dovesse trovare poi accoglimento. Non ne escono certamente meglio gli assessori Primerano e Bruni che, incalzati da Stefano Soriano, hanno convinto ancor  meno. Il primo, ormai divenuto famoso per la singolare visione in ordine alla gestione della tematica cimiteriale, non incide neppure nella “gestione” del personale, ormai ridotto all’osso a causa dei pensionamenti. Infatti, per come evidenziato da Soriano, l’amministrazione – invece di utilizzare le somme resesi disponibili a causa dei pensionamenti  per elaborare una strategia che sopperisse a tale deficit – li ha utilizzati in maniera diversa nel predisporre il piano di riequilibrio. Il risultato di questa mancanza di lungimiranza si riverbera sui cittadini i quali devono tribolare finanche per ottenere la carta di identità. Per quanto concerne l’assessore all’ambiente Bruni la musica non cambia. Infatti, nonostante egli abbia ricordato tutti gli interventi effettuati per bonificare la via cementificio,  il risultato è che i rifiuti sono sempre lì in bella mostra. [Continua in basso]

Ancor più esilarante la tematica sulla quale ha chiesto lumi il consigliere Santoro: poco più di una buca sulla strada di accesso alla frazione Longobardi, i cui lavori di ripristino hanno assorbito le energie dell’amministrazione per circa due anni, con una spesa di circa 60.000 euro. I chiarimenti sono stati forniti dall’assessore ai lavori pubblici Giovanni Russo il quale, dopo aver ripercorso “il complesso” iter burocratico e le difficoltà tecniche affrontate per il ripristino della carreggiata, ci è apparso veramente in imbarazzo nel suo tentativo di trovare una giustificazione  al nuovo cedimento dell’asfalto. La realtà è che questo ennesimo sperpero di denaro pubblico, per lavori fatti verosimilmente male ed in assenza di alcun controllo da parte degli uffici competenti, non rappresenta purtroppo un unicum, basti ricordare i 100.000 euro buttati al vento per il rifacimento del tetto della scuola di Portosalvo risultata poi inagibile. Alla luce dei fatti narrati e  delle  arzigogolate, ed in alcuni casi addirittura mendaci, risposte fornite dagli assessori, bisogna chiedersi che valore possa avere un question time articolato in tali termini, con risposte che nulla dicono di concreto. Riteniamo che rappresenti solo una perdita di tempo che depotenzia l’azione di stimolo posta in essere dalle opposizioni ridimensionandone il ruolo istituzionale.

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