venerdì,Aprile 26 2024

Emergenza idrica a Vibo, l’opposizione chiede un consiglio comunale aperto

Al centro i gravi disagi patiti dalla popolazione e i progetti per evitare future criticità. I consiglieri di minoranza: «Fasce deboli e imprenditori messi a dura prova»

Emergenza idrica a Vibo, l’opposizione chiede un consiglio comunale aperto
Il Comune di Vibo Valentia

I consiglieri di opposizione al Comune di Vibo chiedono un consiglio comunale aperto per discutere dell’emergenza idrica e dei disagi patiti dalla popolazione. L’ordine del giorno, firmato dai consiglieri Elisa Fatelli, Katia Franze, Lorenza Scrugli, Loredana Pilegi, Laura Pugliese, Azzurra Arena, Pietro Comito, Giuseppe Russo, Stefano Soriano e Stefano Luciano è stato indirizzato al presidente del Consiglio Nazzareno Putrino.

«A seguito della crisi idrica che ha lasciato numerosi quartieri senz’acqua logorando e mettendo a dura prova i nostri cittadini, imprenditori e le categorie più deboli, per diversi giorni determinata da una frana – nella zona delle Serre – che ha creato un’enorme voragine di circa 70 metri, che ha completamente collassato il pendio e ha trascinato con sé i tubi di adduzione riteniamo necessario presentare tale ordine del giorno straordinario al fine di formulare un atto di indirizzo politico alla Sorical affinché predisponga, nel più breve tempo possibile, un Piano di gestione del servizio idrico che garantisca un approvvigionamento costante e capillare nel Comune».

Non solo. Sollecitato l’intervento del governatore Roberto Occhiuto «affinchè assuma in via formale l’impegno a definire un progetto di riqualificazione e riorganizzazione dell’intero ciclo idrico integrato regionale, con previsione di investimenti adeguati a superare l’emergenza acqua, oltre a porre in essere tutte le attività necessarie per garantire il bene prezioso». Chiesto il coinvolgimento anche dei consiglieri regionali del territorio «perché garantiscano massimo impegnato su tale problematica e sulle possibili soluzioni».

In tale sede si inviterà il sindaco affinchè «provveda a riattivare ed eventualmente costruire nuovi pozzi nel territorio vibonese quindi città e frazioni al fine di garantire l’approvvigionamento di un bene prezioso come l’acqua che non può e non deve mancare mai».

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