venerdì,Dicembre 13 2024

Il Corsivo | Piscina di Vibo chiusa: l’intervento tardivo e sospetto di Mangialavori

Il deputato di Forza Italia intervenuto sulla vicenda, dopo un lungo silenzio, solo dopo la diffusione della notizia di una missiva scritta da tredici consiglieri comunali al ministro dello sport ed al presidente della Regione Calabria che hanno scavalcato il parlamentare vibonese non riconoscendolo più neppure quale controparte politica

Il Corsivo | Piscina di Vibo chiusa: l’intervento tardivo e sospetto di Mangialavori
La piscina di Vibo e nel riquadro Giuseppe Mangialavori
L'ingresso della piscina comunale di Vibo Valentia
L’ingresso della piscina comunale di Vibo

Torna in auge la vicenda della piscina comunale grazie all’iniziativa assunta da tredici consiglieri di opposizione i quali, attraverso una missiva, si sono rivolti direttamente al ministro dello sport Andrea Abodi ed al presidente della Regione Roberto Occhiuto. Tale problematica, con l’iniziativa di cui si è detto, ha valicato i ristretti confini cittadini per approdare su tavoli più importanti e, si spera, più interessati alla sua soluzione rispetto a quanto dimostrato da chi in loco avrebbe dovuto da tempo attivarsi in tal senso. La questione merita di essere approfondita ed il punto di partenza non può che essere la sintesi delle diverse posizioni, che vede da un lato schierati i sottoscrittori della missiva di cui si è detto e dall’altro l’on. Mangialavori, intervenuto subito dopo aver letto sugli organi di informazione dell’iniziativa dei consiglieri comunali. Questi ultimi, dopo aver ripercorso le vicende che hanno portato prima alla chiusura della struttura sportiva e  denunciato  il suo  progressivo decadimento, hanno evidenziato l’importante ruolo svolto negli anni dalla piscina, sia per quanto concerne gli aspetti sociali – in un territorio dove offrire ai giovani la possibilità di praticare un’attività sportiva spesse volte significa allontanarli da brutte strade – sia in relazione a quelle persone con disabilità o affette da patologie che in passato traevano notevole beneficio dalla specifica attività motoria che solo una piscina consente, ed hanno pertanto chiesto un rapido intervento al fine di impedire che l’inerzia di chi avrebbe dovuto adoperarsi trasformi l’attuale stato di cose in una situazione non più recuperabile.

L’intervento dell’on. Mangialavori mira invece a tranquillizzare i “denuncianti”, asserendo che a breve saranno rese disponibili delle somme, le quali non solo consentiranno al Comune di intervenire per ripristinare la funzionalità della piscina, ma anche di agire su altri fronti, con l’obiettivo di offrire ai cittadini la possibilità di usufruire di nuovi luoghi e spazi. Il parlamentare ha poi concluso ribadendo come il suo impegno per la città ed i cittadini non sia mai venuto meno nel corso degli anni, escludendo a priori che ciò possa avvenire in futuro. La prima considerazione da fare attiene al dato politico: i consiglieri comunali “scavalcano” l’on. Mangialavori, rivolgendosi direttamente al ministro ed al governatore, non riconoscendogli più – pur essendo egli l’unico parlamentare di maggioranza del territorio – non solo il fisiologico ruolo di interlocutore e tramite con i “palazzi che contano”, ma neppure l’altrettanto fisiologico ruolo di “terminale” delle critiche degli avversari politici, a dimostrazione della presa d’atto della sua lontananza  dalle tematiche cittadine. Riteniamo che non essere considerati dalla controparte politica neppure un “valido bersaglio” rappresenti il fondo della parabola discendente per un qualsiasi politico, un dato negativo, questo, che, nel caso del parlamentare vibonese, è ancor più significativo essendo egli riuscito col proprio modus operandi a dissipare un patrimonio di credibilità politica in gran parte, per come vedremo, ereditato dal padre Antonino.

In linea con quanto detto, il contenuto dell’intervento di Mangialavori è connotato da scarsa rilevanza oltre ad essere tardivo, sospetto e ripetitivo. In primo luogo va osservato che da oltre due anni Stefano Soriano si batte per la riapertura della piscina comunale ed in questo lasso di tempo il deputato nulla ha fatto e nulla ha detto, mentre solo oggi, con opportunistica tempistica dopo l’iniziativa dei consiglieri di minoranza, annuncia l’imminente arrivo di fondi per il ripristino della struttura. Naturalmente ci auguriamo che almeno per una volta alle parole seguano i fatti. I precedenti però non sono incoraggianti ed anzi autorizzano dei legittimi sospetti sulla possibilità che “l’annuncio” possa mirare ad intestarsi i meriti per le eventuali somme che dovessero arrivare in seguito all’invocato interessamento del ministro e del governatore.

Va pure aggiunto che il disinteresse manifestato da Mangialavori nel caso specifico fa molto più rumore rispetto a quello registrato in ordine alle tante altre problematiche che attanagliano la città, essendo la piscina comunale un’opera voluta e realizzata in seguito all’impegno di suo padre – al quale è stata giustamente intitolata -, ricordato da tutti i vibonesi con affetto, stima e riconoscenza per quello che ha fatto e per la persona che era. Ci sarebbe piaciuto poter utilizzare l’allocuzione “tale padre, tale figlio”, ma i fatti non lo consentono, anzi rimarcano una differenza sostanziale tra i due: il primo ha posto, per come detto, la propria attività politica al servizio della città che lo ha accolto, il secondo non ha dato nulla, nè da consigliere regionale, nè da senatore, nè da onorevole alla città che gli ha dato tutto. La realtà è questa e non può essere certo travisata dalle ripetitive e sterili dichiarazioni d’amore che il parlamentare anche in questa occasione ha rivolto ai cittadini.

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