Commissione d’accesso a Soriano, il circolo Fdi Alto Mesima: «Un’occasione per rafforzare la fiducia nei cittadini»
L’insediamento del gruppo ispettivo disposto dalla Prefettura di Vibo Valentia avvia le verifiche sull’ente: «Presenza utile a garantire trasparenza e controllo sugli atti pubblici»

Dallo scorso 3 luglio, ormai, al Comune di Soriano Calabro si è insediata la commissione di accesso agli atti, istituita dal prefetto Anna Colosimo, per indagare su presunte infiltrazioni mafiose all’interno dell’ente. La commissione è composta da Antonio Crisafulli, viceprefetto della Prefettura di Vibo Valentia; Giammarco Perri, dirigente del Commissariato di Serra San Bruno; Pierantonio Tarantino, comandante della Compagnia di Serra San Bruno.
Proprio alla notizia dell’insediamento, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonino De Nardo ha garantito piena disponibilità e massima fiducia, come affermato qualche settimana fa dallo stesso primo cittadino: «Un atto che ci saremmo dovuti aspettare, anzi direi auspicabile, in modo da sgomberare ogni minima ombra di dubbio sulla nostra azione amministrativa e sull’integrità civile e morale di ogni singolo componente del mio gruppo e dell’intero Consiglio comunale».
L’intervento del Circolo FdI
Sulla questione si è espresso il Circolo Fratelli d’Italia Alto Mesima di Soriano Calabro: «Le vicende che hanno investito la nostra comunità a seguito dell’arrivo della commissione d’accesso al Comune di Soriano Calabro ci impongono un’attenta riflessione politica, ed è per tale motivo che abbiamo voluto riflettere e attendere prima di intervenire su ciò che sta accadendo.
Esprimiamo da subito pieno sostegno all’azione della commissione d’accesso, ma il senso di responsabilità di un partito politico si manifesta con l’azione politica sul territorio e col tenere sempre presenti gli interessi dei suoi cittadini.
Di norma, le commissioni d’accesso vengono mandate in un Comune quando si sospetta che vi siano infiltrazioni di natura mafiosa o condizionamenti che compromettono il buon andamento dell’amministrazione. La commissione d’accesso, nominata dal prefetto, ha il compito di verificare la presenza di tali elementi e, se confermati, può portare allo scioglimento del Consiglio comunale».
Legalità e giustizia
E ancora: «L’argomento principale è quello della legalità, che diventa un’esigenza fondamentale della vita sociale se si vuole promuovere il pieno sviluppo della persona umana, la costituzione del bene comune e la giustizia sociale.
Per tali motivi riteniamo che l’autentica legalità trovi la sua motivazione nella moralità dell’essere umano e nel suo senso etico. Spesso siamo chiamati a confrontarci con realtà in cui la parola “legalità”, usata e abusata da molti, riesce a essere faticosamente presente nel nostro quotidiano.
Anzi, diciamolo pure: la legalità fa sempre più fatica nell’assolvere ai propri compiti, ovvero garantire i diritti dei cittadini e il rispetto delle regole della convivenza civile.
Le storture che dobbiamo evitare sono tante, come episodi di diritti calpestati o di regole violate, e con onestà diciamo che la legalità non sta attraversando un buon momento, impigliata in una rete fatta di crisi, sofferenza e malessere. Inoltre, è del tutto evidente che senza legalità e giustizia la qualità della convivenza deperisce».
Legalità e radici
Il Circolo FdI, inoltre, si allinea al pensiero del sindaco De Nardo e alla bontà delle azioni dell’amministrazione stessa: «Il sindaco ha sostenuto che la commissione d’accesso sarà il banco di prova che servirà a sgomberare ogni minima ombra di dubbio sull’azione amministrativa e sull’integrità civile e morale della stessa, e di questo siamo fermamente convinti.
D’altronde, da quando si è insediata questa amministrazione, il Consiglio comunale ha cercato di comprendere le reali esigenze dei suoi cittadini. È chiaro che, alla luce di quanto sta accadendo, risulta ancora più improcrastinabile ribadire i valori della partecipazione, della coesione e della giustizia sociale.
Noi, come partito, rivendichiamo di appartenere e operare in una comunità con una storia e profonde radici, che non possono e non devono essere offuscate da realtà che, pur avendo aspetti circoscritti di fenomeni altamente nocivi, non incidono nel tessuto sociale e politico.
Riteniamo che la comunità sorianese abbia propri anticorpi che formano una barriera invalicabile contro detti fenomeni. Ed è per tali motivi che consideriamo un ulteriore elemento favorevole la commissione d’accesso, sicuramente istituita per garantire la trasparenza e il controllo negli atti pubblici, e che ci auguriamo possa trasformarsi in un’opportunità per migliorare la gestione amministrativa e rafforzare la fiducia nei cittadini».