domenica,Maggio 5 2024

Vibo, le inchieste “fiaccano” l’azione politica del Comune – Video

Dallo scontro Ferro-Mangialavori alle indagini della magistratura, l’apparato amministrativo vive col timore di un commissariamento

Vibo, le inchieste “fiaccano” l’azione politica del Comune – Video

È un Comune ormai in balìa degli eventi, quello di Vibo Valentia. L’azione politica è di fatto ingessata da mesi, dall’irruzione negli uffici di Palazzo Luigi Razza ad opera dei militari della Guardia di finanza e soprattutto dagli arresti dell’operazione Rinascita. Tra i corridoi del municipio si respira un’aria pesante, con un timore latente – malcelato dagli addetti ai lavori – anche sulle pratiche di poco conto. Con lo spettro costante di una commissione d’accesso che potrebbe portare al primo scioglimento per mafia del Comune capoluogo. La situazione ha portato il commissario regionale di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, esponente di un partito della maggioranza Limardo, a valutare l’ipotesi di una fine anticipata con dimissioni di massa.

Un’uscita che il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori ha bollato come «folle», dicendosi addirittura «allibito» da quelle parole. Parole lette dagli addetti ai lavori come «coltellate» all’ex amico e alleato, a colui che – oltre ad essere il plenipotenziario dell’amministrazione comunale di Vibo – all’epoca delle elezioni politiche ha condotto la campagna elettorale per entrambi, sul territorio di questa provincia. Ma parole lette da altri come un “avvertimento”, seppure inefficace, di cui ricordarsi un domani, se dovessero arrivare i tempi bui del commissariamento.

Un cortocircuito tra i main sponsor di questa maggioranza che forse nasconde manovre all’ombra delle elezioni regionali. C’è chi legge anche in questo senso le dimissioni del presidente del consiglio Pino Muratore, che aveva pubblicamente denunciato di non sentirsi «tranquillo» a fare politica in un ambiente che ha ormai perso la sua agibilità.

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