Voluntary disclosure, verso la proroga fino a dicembre 2015
È arrivata la prima proroga per la procedura di collaborazione volontaria per il rimpatrio dei capitali dall’estero denominata “voluntary disclosure”.
In base al provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 14 settembre, infatti, seppur il termine per la presentazione della domanda rimane fissato al 30 settembre 2015, sono stati concessi ulteriori 30 giorni decorrenti dalla data di presentazione dell’istanza, per trasmettere la relazione di accompagnamento. Ulteriore chance è data dalla possibilità di introdurre modifiche, entro il 14 ottobre, per usufruire della non punibilità penale per i reati fiscali di cui sono scaduti i termini di accertamento prevista dalla legge sul raddoppio dei termini della Riforma fiscale, anche per chi ha già completato la procedura e presentato la relativa istanza. Secondo le precedenti istruzioni dell’Agenzia delle entrate, il termine per la relazione di accompagnamento (che comunque doveva essere inviata entro 30 giorni dalla domanda), era il 30 settembre. In pratica, la proroga va incontro ai ritardatari che decidono all’ultimo di aderire alla procedura, consentendo loro di avere poi più tempo per preparare la documentazione necessaria, fermo restando che, allo stato, entro il 30 settembre è possibile presentare domanda. In questo modo i contribuenti possono utilizzare il raddoppio dei termini previsto dal Dl 128/2015 (il decreto sulla certezza del diritto, attuativo della delega di Riforma fiscale), che consente di regolarizzare anche posizioni per le quali sono scaduti i termini di accertamento. Il provvedimento dell’Agenzia delle entrate specifica anche che i contribuenti che hanno già presentato la relazione di accompagnamento e intendono apportare modifiche utilizzando la non punibilità penale per i reati fiscali di cui sono scaduti i termini di accertamento, devono integrare la relazione, entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento (quindi, entro il 14 ottobre), indicando imponibili, imposte e ritenute correlati alle attività dichiarate nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria per i quali è scaduto il termine di accertamento. Altre novità, però, si intravedono all’orizzonte. Fatta la suddetta proroga, se ne prepara subito un’altra: e cioè il possibile rinvio a fine anno dei termini per la presentazione delle domande. La notizia non è ancora ufficiale, ma ci sono indiscrezioni insistenti sulla volontà del governo, in accordo con l’Agenzia delle entrate, di spostare in avanti la scadenza del 30 settembre per la presentazione delle istanze (che già gode, per come sopra anticipato, di ulteriori 30 giorni dalla domanda per presentare la documentazione richiesta). In questo senso, ci sono specifiche richieste dei professionisti che lavorano alle procedure. Aspetto molto importante rimarcato dall’Agenzia delle entrate è che imponibili, imposte e ritenute correlati alle attività dichiarate nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria per i quali è scaduto il termine per l’accertamento «devono essere evidenziati nella relazione e nella documentazione, per potersi considerare oggetto della procedura ai fini della causa di non punibilità». Solo così di potrà usufruire della sanatoria penale su una serie di reati legati ai capitali che il contribuente fa emergere con la “voluntary disclosure”. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, a inizio settembre la “voluntary disclosure” aveva registrato circa 10mila adesioni, per un gettito stimato di 3 miliardi di euro. La proroga consente di utilizzare anche l’intero mese di settembre per presentare le domande, e il Governo spera che il gettito anche grazie a questo provvedimento possa incrementarsi, anche fino a 5 miliardi di euro. Ma le proroghe in fieri nascono anche da una serie di difficoltà interpretative sulla corretta attività di presentazione delle istanze, dei documenti e della relazione. L’Agenzia delle Entrate ha emanato a mezzo delle circolari n. 30/E dell’11 agosto e n. 31/E del 28 agosto dei chiarimenti su rilevanti dubbi interpretativi che essendo arrivati in prossimità della scadenza del termine di presentazione delle domande fanno propendere per una proroga. Infine, dal 2 settembre, è in vigore una nuova legge (il decreto sulla certezza del diritto attuativo della Riforma fiscale), che chiarisce il dubbio relativo al raddoppio dei termini e al condono penale, con la conseguenza che solo a partire da tale data molti contribuenti si sono attivati per aderire alla procedura. Inoltre, la produzione documentale da consegnare all’Agenzia delle entrate è un adempimento oltremodo complesso dovendo andare a ritroso nella ricostruzione dei capitali esteri per diversi anni. La proposta di proroga per la “voluntary” è al 31 dicembre 2015. Attenzione però al fatto che siccome la proroga ridurrebbe i tempi di accertamento per l’Agenzia delle Entrate è allo studio una possibile proroga del termine di decadenza dagli accertamenti proporzionale alla proroga di presentazione dell’istanza applicabile nei confronti dei soli soggetti che aderissero alla procedura oltre la data del prossimo 30 settembre. Secondo le indiscrezioni apparse a mezzo stampa, il governo sarebbe favorevole ad aderire a queste richieste con una proroga al 31 dicembre, magari approvando tempestivamente uno specifico decreto: da varare necessariamente entro la fine del mese di settembre, che al momento è la scadenza per l’adesione alla “voluntary disclosure”.