martedì,Dicembre 10 2024

Università Calabria, tumori: ragazza del Vibonese operata con nuove tecnologie digitali

Un tavolo anatomico a grandezza naturale consente di inserire le immagini dei pazienti e di studiare, nei minimi particolari ed in tre dimensioni, il corpo del malato

Università Calabria, tumori: ragazza del Vibonese operata con nuove tecnologie digitali

Tra gli studenti di nazionalità straniera all’Università della Calabria anche l’iraniano Pirooz che ha apprezzato le potenzialità della nuova tecnologia digitale. Si tratta di un vero e proprio tavolo anatomico a grandezza naturale, che consente di inserire le immagini della TC e della RMN dei pazienti con tumore e di studiare, nei minimi particolari ed in tre dimensioni, il corpo del paziente che non ha più segreti. In fase preoperatoria si possono acquisire informazioni importantissime per un chirurgo quali la sede, le dimensioni, le caratteristiche, i rapporti vascolari che contrae il tumore con gli organi vicini e, tutto nel contesto di un tavolo anatomico virtuale, che consente di vedere, con dovizia di particolari, ciò che si troverà nell’addome del paziente durante l’operazione. [Continua in basso]

 Particolare interesse – riporta l’Agi – hanno suscitato i casi clinici di due pazienti operati per tumori del fegato, uno con tecnica mininvasiva, in una ragazza di 18 anni della provincia di Vibo Valentia, affetta da un tumore benigno ma sintomatico, localizzato in una posizione posteriore e pertanto impossibile da raggiungere se non affrontato con le braccia robotiche, e l’altro di un paziente di 75 anni di Reggio Calabria, con un voluminoso tumore maligno del fegato, operato dopo simulazione al tavolo anatomico tridimensionale, e che di recente ha manifestato la sua gratitudine con una bellissima lettera pubblicata nelle principali testate giornaliste online, in cui ha voluto testimoniare il suo caso di buona sanità, scegliendo di farsi operare nel reparto di Chirurgia Generale dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza dal professore Bruno Nardo, annullando il viaggio per raggiungere l’ospedale Mauriziano di Torino dove era stato indirizzato.

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