mercoledì,Aprile 24 2024

Se la salute dei vibonesi vale meno di quella degli altri calabresi

Il punto di Soccorso Capomolla, medico e manager della sanità: «Sempre fanalino di coda». Nella provincia di Vibo meno posti letto e meno risorse che altrove. Apertura di credito, però, al management dell’Asp

Se la salute dei vibonesi vale meno di quella degli altri calabresi
Un momento del confronto tra il commissario dell'Asp Giuliano e le associazioni

«Dopo tredici anni di piano di rientro, dopo diverse legislature, dopo diverse aggregazioni politiche succedutesi negli anni, ancora una volta la sanità calabrese, e soprattutto quella vibonese, si ritrovano fanalino di coda nell’offerta dei servizi sanitari erogati, con la presa d’atto di un’importante migrazione sanitaria». Medico e manager sanitario, Soccorso Capomolla è uno che mastica la materia. Interviene nel dibattito pubblico quale referente dell’associazione Ali di Vibonesità, che – unitamente ai comitati nati spontaneamente sui territori – ha intrapreso una «costruttiva interlocuzione istituzionale – scrive – con il management aziendale dell’Asp, esercitando una sorveglianza civica del programma di rinnovamento sanitario vibonese». [Continua in basso]

Soccorso Capomolla

La premessa: «Caratteristica precipua del Piano di rientro – spiega Capomolla – è stato un drastico calo della qualità percepita sia relativamente all’assistenza medica e a quella infermieristica sia relativamente ai servizi igienici e, per Vibo, al layout ospedaliero. La Regione Calabria, al 31 dicembre 2021, residuava un avanzo di gestione pari a 68,558 mln di euro.  A fronte del risultato economico permane una ridotta performance nella governance sanitaria». In tale contesto «quello vibonese è un caso paradigmatico delle distorsioni tipiche del politica sanitaria regionale». Semplifica così la situazione. Assistenza ospedaliera per acuzie 1,5 Posto letto su 1.000 Hub contro i 3 su 1000 Hub di altre province. Assistenza ospedaliera per post-acuzie 0,3 Posto letto su 1000 Hub contro lo 0,7 su 1000 HUB di altre province. Assistenza socio sanitaria 0,41 posti letto su 1000 Hub contro l’1,68 su 1000 Hub di altre province.

Denuncia, Soccorso Capomolla: «Durante gli anni di Piano di rientro, una quota economica destinata al territorio vibonese per altre finalità è stata sistematicamente destinata al pagamento dei debiti pregressi.  Nonostante tutto – però, precisa – il management vibonese ha cercato di trovare coerenze gestionali; tale considerazione è suffragata da dati oggettivi: un punto di salute all’Asp di Vibo costa 2,94 euro contro i 3,84 di Cosenza, i 3,71 di Catanzaro, i 3,66 di Reggio ed i 3,06 di Crotone». Resta comunque che «la sanità vibonese, durante la fase pandemica e nel post covid, ha presentato e continua a presentare importanti criticità nelle tre macro aree: assistenza collettiva, assistenza territoriale e assistenza ospedaliera. Tale carenza è evidente nel costo standard (quota pro-capite), ma anche nel layout standard (personale dedicato al comparto sanitario, offerta di letti, nuova struttura ospedaliera, articolazione delle Unità territoriali della medicina di base, offerta nel comparto socio-sanitario)». [Continua in basso]

Giuseppe Giuliano, commissario Asp di Vibo

Manca – evidenzia il referente di Ali di Vibonesità – «una ricostruzione dei percorsi agiti dai cittadini, nell’accesso ai servizi e nel percorso di diagnosi e cura, nella valutazione sistematica di indicatori di performance quantitativo-qualitativi, e in generale nel tradurre i comportamenti degli attori in un flusso informativo, che consente d’ associare le decisioni del management a obiettivi di miglioramento oggettivi e misurabili». In tale ottica, però, «l’incontro del 28 marzo tra il management aziendale ed i diversi portatori di interessi può rappresentare una grande potenzialità». Nell’incontro, dei giorni scorsi, il commissario straordinario Giuseppe Giuliano ha argomentato una serie di interventi finalizzati al miglioramento dell’offerta sanitaria, al miglioramento del layout ospedaliero, ad una corretta allocazione delle competenze professionali, all’acquisizione di nuove apparecchiature. «Questa visione strategica, tuttavia, richiede una corretta allocazione delle risorse economiche – spiega Capomolla – La quota pro-capite, cioè la quota economica destinata dal Servizio sanitario regionale a ogni cittadino per il bisogno sanitario individuale, è pari a 1.237 euro nel vibonese verso 1.620 euro delle altre province, con un ammanco annuo di circa 41 milioni di euro di servizi e prestazioni sanitarie sul territorio».
L’agenda del tavolo discussa ha identificato importanti priorità, iniziando dal recupero del rapporto istituzionale tra territorio e la funzione politica regionale e territoriale. «Per tale motivazione – è la chiusura della nota – è urgente e mandatorio che il movimento civico creato da “Ali di Vibonesità”  e il tavolo della consulta richiedano ed ottengano l’incontro con il commissario ad acta, Roberto Occhiuto e con la struttura commissariale regionale per condividere una road map capace di riposizionare la quota pro-capite al livello medio regionale ed indentificare funzioni e ruolo dei modelli gestionali aziendali nella rete dell’area centro». 

LEGGI ANCHE: Serra San Bruno, le rassicurazioni sull’ospedale non convincono il movimento Serra al Centro

Articoli correlati

top