sabato,Maggio 4 2024

Terapia intensiva pediatrica in Calabria tra pochi posti letto e probabili novità in arrivo

Il Piano di riorganizzazione firmato da Roberto Occhiuto prevede lo spostamento del reparto da Cosenza a Catanzaro e le postazioni disponibili si ridurrebbero

Terapia intensiva pediatrica in Calabria tra pochi posti letto e probabili novità in arrivo

di Mariassunta Veneziano

C’è stato chi ha gridato allo scandalo per il previsto trasloco della terapia intensiva pediatrica da Cosenza a Catanzaro. Un “passaggio di testimone” diventato improvvisamente notizia dopo l’articolo pubblicato da LaC News24 con le dichiarazioni del primario di Neonatologia dell’Annunziata Gianfranco Scarpelli: «La terapia intensiva pediatrica sarà appannaggio dell’hub di Catanzaro anche se Cosenza, dal 2018, opera con sei posti letto dedicati, dando risposte ai bisogni di tutta la regione. Quando Catanzaro sarà in condizione di partire noi potremo anche smettere». Un annuncio che, in realtà, non faceva che ridare fiato a quanto già previsto nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera firmato dal commissario ad acta Roberto Occhiuto e pubblicato il 12 luglio scorso. Tutto già noto dunque, o forse no, viste le reazioni. Dalla “scippata” Cosenza si è levato, tra gli altri, l’urlo di guerra del sindaco Franz Caruso, che si è detto pronto «ad alzare le barricate» contro la soluzione prospettata. E ha ragione senz’altro il primo cittadino quando dice che «tutto si giocherebbe sulla pelle di piccoli pazienti il cui diritto alla salute dovrebbe, invece, essere universalmente garantito sopra ogni cosa e tenuto ben distante da calcoli di natura eminentemente ragionieristica». Fa specie, però, che lo scandalo – anche una volta scoperchiato un pentolone che in realtà bolliva già da mesi – rimanga circoscritto nei confini troppo ristretti del “togli a me per dare a te”, facendo apparire la questione più come l’ennesimo tira e molla tra le eterne rivali Cosenza e Catanzaro che non come una questione (di vita e di morte, è il caso di dirlo) che riguarda tutta la Calabria e i calabresi, quei «piccoli pazienti» sulla cui pelle, come affermato dal primo cittadino bruzio, non dovrebbe giocarsi questa partita. Lo scandalo, dunque, non è questione di luogo ma di quantità. Quanti posti di terapia intensiva pediatrica offre la sanità calabrese? Sono sufficienti questi posti ad assicurare la necessaria assistenza? La risposta – negativa, purtroppo – arriva da due parti. CONTINUA A LEGGERE QUI: Terapia intensiva pediatrica, in Calabria solo 6 posti letto ma si pensa al trasloco anziché al raddoppio

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