Dalla carenza dei medici alle difficoltà negli ospedali, Forum Terzo settore Vibo: «Emergenze non rinviabili»
Trapianto degli organi ma anche la medicina territoriale e il settore emergenza-urgenza al centro dell’analisi del sodalizio. Il portavoce Conocchiella: «Serve un vertice con le istituzioni civili e sanitarie»
Dall’assistenza ospedaliera alla medicina territoriale. Dal tema trapianti alle guardie mediche di prossimità. Quello del portavoce del Terzo settore di Vibo Valentia, Pino Conocchiella, è un intervento che abbraccia le diverse branche della sanità. Partendo dalla mancanza nell’ospedale “Jazzolino” di un regolamento interno che disciplini la procedura di donazione, prelievo e trapianto di organi. Nel marzo 2021, ricorda Conocchiella, si era tenuto un incontro con il commissario dell’Asp dell’epoca, Maria Berardi, e le associazioni del settore provinciali, propedeutico all’avvio di una nuova era per quanto concerne il prelievo e la donazione di organi e tessuti. Alla riunione erano presenti i dottori Peppino Oppedisano e Vincenzo Natale responsabili rispettivamente delle Unità operative di rianimazione e Pronto soccorso dello spoke. In tale circostanza era stato avviato l’iter per creare la procedura operativa e il protocollo interno per l’accertamento di morte: «Da allora stiamo ancora attendendo l’incontro promesso per l’illustrazione degli strumenti sanitari e tecnico amministrativi definiti e attivati per quanto necessario a poter realizzare il primo prelievo di organi e tessuti a Vibo Valentia. Il quesito a cui l’Asp vibonese continua a non dare risposta è il seguente: come mai, nonostante tutti i solleciti ricevuti negli anni dalle diverse associazioni di volontariato del settore, non si è mai riusciti ad organizzare e portare a termine un’azione finalizzata all’accertamento di morte con criteri neurologici?». Eppure lo spoke «è una delle poche strutture del territorio regionale dotato sia di terapia intensiva che di neurologia».
L’interrogazione Mammoliti
L’argomento è stato al centro dell’interrogazione del consigliere regionale Raffaele Mammoliti il quale aveva chiesto lumi proprio ai vertici dell’Asp di Vibo. In merito, il commissario Battistini aveva espresso «le complesse e diversificate vicissitudini aziendali che non hanno consentito di dare continuità all’attività del gruppo di lavoro», assicurando pieno impegno per un celere ripristino del gruppo di lavoro al fine di procedere in tempi rapidi alla redazione del regolamento sui trapianti d’organo».
I temi della sanità
Il Forum auspica (per gli artt.118 della Costituzione e 55 del Cts) un vertice con i rappresentanti delle istituzioni pubbliche della sanità, il prefetto, i sindaci e i rappresentanti degli ambiti territoriali sociali per analizzare i Lea – livelli essenziali di assistenza – che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini con le necessarie integrazioni sociali. Non solo. Sono molti e diversificati gli argomenti sui quali, a giudizio delle associazioni, è indispensabile accendere i riflettori. A partire dall’analisi del bilancio Asp 2023 per «valutare quanto hanno inciso i rimborsi per prestazioni fuori regione (per mancanza di assistenza e servizi origine della mobilità passiva), e i costi per le prestazioni ai dializzati a causa dell’insufficienza dei prelievi di organi e dei trapianti che costringe i nostri concittadini a recarsi fuori regione». Per l’organismo, inoltre, risulta indispensabile «conoscere il numero di reparti per terapie intensive necessari per il rispetto del tempo d’accesso salvavita e se il numero di posti letto esistenti per densità abitativa della provincia ad oggi risulta adeguato». E ancora: «quanti sono stati gli accertamenti di morte avvenuti dopo la promulgazione della legge numero 578 del 29 dicembre 1993 in materia e d’allora quanti sono stati i prelievi di organi, tessuti».
Tra i punti rimarcati dal Forum si sollecita chiarezza sul «numero e la collocazione di piattaforme per l’atterraggio degli elicotteri di Pronto soccorso chiedendo di conoscere quali siano i tempi di intervento sul territorio vibonese». Si chiede inoltre di sapere «quanti siano e dove si trovino i posti per terapia intensiva pediatrica e le unità di emodinamica e il tempo di intervento medio per presunto infarto o ictus». Tenendo in considerazione le esigenze della comunità, per il sodalizio è fondamentale «analizzare il numero necessario per la medicina di base e studiare un piano per l’integrazione con le guardie mediche di prossimità» e valutare i «bisogni sanitari per le esigenze stagionali o temporanee in zone turistiche o per eventuali eventi di massa al fine di realizzare un certo numero di punti di primo intervento fisso o mobile organizzati a tale scopo e per effettuare prestazioni di primo soccorso, utili a stabilizzare i pazienti critici fino al trasferimento nella struttura sanitaria idonea più vicina».
Nuovo ospedale e i servizi al Pronto soccorso
Il portavoce Conocchiella passa poi in rassegna ulteriori urgenze su cui confrontarsi con le istituzioni, a partire dalla «verifica periodica dello stato d’avanzamento dei lavori per la costruzione nuovo ospedale di Vibo Valentia». Al contempo si reputa indispensabile promuovere i «nosocomi di Tropea, territorio turistico principe della Calabria e di Serra San Bruno, ospedale di montagna». Per quanto concerne la Perla del Tirreno, le criticità si ripercuotono sui servizi: «C’è carenza di medici nefrologi nel reparto dialisi Tropea. I due sanitari presenti in reparto devono affrontare e gestire quotidianamente le problematiche di 35 pazienti nefropatici nei due turni giornalieri. L’assenza di uno di loro crea seri problemi al reparto dialisi e ai pazienti stessi. Con il personale medico e paramedico in forza al reparto di dialisi, non è possibile affrontare la stagione estiva». Sono numerosissime le richieste di turisti nefropatici che vengono in vacanza, ogni anno a Tropea, «che vorrebbero potersi sottoporre a dialisi. Per soddisfare le richieste è necessario attivare il terzo turno. Ciò – ad oggi – è impossibile per carenza di personale». Un passaggio ha poi riguardato il servizio di emergenza urgenza: «Il servizio del 118 risulta inadeguato, con tempi lunghi d’intervento a causa delle poche ambulanze, tra l’altro non tutte efficienti e medicalizzate». Sarebbe utile «predisporre una procedura per ridurre i disagi per l’attesa dei pazienti al Pronto soccorso», sottolinea Conocchiella. Spesso i pazienti vengono lasciati «soli per ore prima di poter essere visitati e dimessi o ricoverati perché il personale non è sufficiente ed è vietato l’accesso all’accompagnatore o ai familiari». Il tempo di attesa massimo nel Pronto soccorso «non deve superare le quattro ore e perché – si chiede il Forum – non viene osservato?».
Il caso Vibo Marina
Un approfondimento ha poi riguardato Vibo Marina e l’esigenza di garantire una «postazione sanitaria dell’Asp per la popolazione, i turisti e le attività lavorative», nonché un servizio di guardia medica continuativo e non sottoposto a continue interruzioni. «Non viene spesso scelta perché c’è molto lavoro e con utenti eterogenei ed è un posto di frontiera. La sede non è dignitosa né sicura soprattutto per le donne medico – accesso non su strada principale ma da un vicolo interno, manca la videosorveglianza – e l’Azienda sanitaria tarda ad assumere gli interventi necessari». Oltre alla necessità di un Poliambulatorio specialistico, a giudizio del Forum, Vibo Marina avrebbe i numeri e le potenzialità per ospitare «una casa di comunità al pari di realtà come Mileto, Soriano, Filadelfia, aperta quantomeno nelle ore diurne». La frazione «è una realtà che conta diecimila presenze durante la bella stagione, vanta 600 posti barca e registra circa 40mila passeggeri in partenza/arrivo dalle isole Eolie». Tuttavia non è presente né «un punto vaccinale per le vaccinazioni obbligatorie di bambini e anziani, né è stato ripristinato lo sportello sociale».
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