sabato,Aprile 20 2024

Tamponi agli asintomatici, i Comuni vibonesi si organizzano

Raccolte fondi on line e richieste all’Asp: i sindaci vibonesi adottano nuove iniziative per il contenimento del coronavirus. Il consigliere regionale Callipo chiede che lo screening sia esteso a forze dell’ordine e ProCiv

Tamponi agli asintomatici, i Comuni vibonesi si organizzano

La necessità di contenere il dilagare del coronavirus induce molti amministratori ad adottare misure per allargare lo screening della malattia anche a coloro i quali non presentano particolari sintomi ma che potrebbero, per motivi di varia natura, configurarsi come soggetti a rischio.

Diversi sono i sindaci vibonesi che si stanno adoperando per ottenere i presidi sanitari utili a monitorare la salute dei propri concittadini. Il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco, di professione infermiere, ad esempio, ha eseguito personalmente numerosi tamponi nel suo comune e in quello di San Calogero, chiedendo ora al Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Vibo di sottoporre al test tutte quelle persone il cui periodo di quarantena si avvia a scadenza. Persone provenienti da altre regioni o province o comunque considerate a rischio. [Continua]

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Richieste all’Asp di Vibo

Così come il suo collega di Cessaniti, Francesco Mazzeo, che ha avanzato una formale richiesta all’Asp chiedendo anch’egli che i tamponi vengano eseguiti a tutte le persone «che si trovano in quarantena volontaria ed obbligatoria all’interno del territorio comunale, prima di autorizzare il loro rientro in famiglia e nella società civile», offrendo allo scopo anche »un immobile che possa servire da punto d’appoggio per medici e infermieri».  Ciò proprio in considerazione di quella che il primo cittadino definisce “la variabile degli asintomatici” che «rappresenta la causa principale del diffondersi del virus. Ormai – prosegue – è tempo di cambiare strategia nell’affrontare tale emergenza e l’acquisto autonomo di circa 80mila tamponi da parte del Dipartimento della Salute della Regione Calabria, va in questa direzione».  

La raccolta fondi on-line

Direzione verso la quale si orienta anche la raccolta fondi promossa attraverso la piattaforma web gofundme.com dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, per l’acquisto di kit diagnostici e Dpi. «In questa fase di estrema emergenza sanitaria – scrive il sindaco – i cittadini dei piccoli centri del Sud risultano essere maggiormente inermi di fronte alla minaccia Covid-19». Questo, prosegue, «per una sanità impreparata ad affrontare la crisi; una maggiore e più disagevole distanza dai presidi ospedalieri; una più bassa possibilità di poter avere accesso ai presidi di profilassi (mascherine e tamponi). Tra i compiti principali degli amministratori vi è quello di fare il possibile per tutelare la salute pubblica, per questa ragione, insieme ad altre iniziative in campo, abbiamo deciso di lanciare questa campagna di raccolta fondi, utile ad autofinanziare, con quanto ciascuno ha possibilità di donare, la possibilità di reperire i presidi e fornirli ai cittadini, per tutelare la loro salute e – conclude -, attraverso un monitoraggio più attento del virus ed una protezione generalizzata, la salute di tutti».

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Pippo Callipo: “Tamponi a forze dell’ordine e Protezione civile”

Della necessità di estendere lo screening anti-Covid si è detto convinto anche il consigliere regionale Pippo Callipo che ha giudicato positivamente l’ordinanza annunciata dalla presidente della Regione Jole Santelli che prevede di sottoporre a tampone tutti gli operatori sanitari. «A mio avviso – ha rimarcato – tale misura andrebbe estesa anche alla Protezione civile e alle forze dell’ordine. Emblematico, in questo senso, è il caso dei carabinieri risultati positivi a Rogliano. E non dimentichiamo anche i moltissimi volontari della Protezione civile che sono ogni giorno in prima linea impegnati, tanto per fare un esempio, in attività essenziali come la consegna della spesa a casa di molti cittadini che ne hanno bisogno. Così come nelle strutture sanitarie, insomma, anche là fuori, sui territori, ci sono tantissime persone che, con la divisa o con la casacca della Prociv, sono esposte a molti rischi. Ritengo doveroso – conclude Callipo – che anche a loro sia garantita ogni misura di sicurezza necessaria a far sì che continuino a fare ciò che stanno facendo con encomiabile spirito di sacrificio».

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