venerdì,Aprile 19 2024

Diocesi di Mileto, monsignor Oliva ai giornalisti: «Non tacete sulla legalità»

L’amministratore apostolico si è anche espresso sullo scontro diocesi-Fondazione Paravati: «Non disperdiamo il messaggio di Natuzza per conflittualità umane che vanno contro la Chiesa»

Diocesi di Mileto, monsignor Oliva ai giornalisti: «Non tacete sulla legalità»
Monsignor Oliva durante l'incontro con i giornalisti
L’incontro a palazzo San Paolo

È stato il giorno dell’incontro di monsignor Francesco Oliva con i giornalisti. L’amministratore apostolico della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha colloquiato con loro a palazzo San Paolo, all’interno della Curia e a pochi passi dall’abitazione in cui per circa 14 anni ha risieduto il vescovo monsignor Luigi Renzo, dimessosi lo scorso 1 luglio dal suo incarico. Al suo fianco, il direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali monsignor Gaetano Currà. Un invito, quello della guida protempore della diocesi, all’insegna della «cordialità, amichevole e familiare nei confronti di interlocutori quotidiani del nostro operare», ma anche un gesto «di saluto e di ringraziamento per quello che voi fate, sapendo che la Chiesa rappresenta un punto di riferimento per questo territorio. Voi – ha affermato monsignor Oliva rivolto ai giornalisti – rivestite un ruolo importante. Ognuno si fa l’idea delle cose che accadono attraverso ciò che legge. Pertanto, avete una responsabilità enorme nel dare un’immagine più corretta, coerente e bilanciata possibile del territorio. Soprattutto su problemi come quelli della legalità, della disoccupazione e dello sviluppo, proponetevi di dire pane al pane e vino al vino e di non tacere». Subito dopo, il presule di Locri-Gerace ha spiegato la differenza tra il ruolo di amministratore apostolico da lui assunto a Mileto, «sicuramente per breve durata», e quello di amministratore diocesano. Il primo viene dato dalla Santa sede «con tutti i poteri del vescovo», il secondo su mandato del collegio dei consultori della stessa diocesi. «Non sono qui nella veste di commissario straordinario – ha chiarito – e questa non è una diocesi commissariata, visto che monsignor Luigi Renzo, con cui ho un rapporto fraterno, si è dimesso ufficialmente per motivi di salute. Io stesso ho visto la sua lettera. Ha deciso che non resterà qui e che ritornerà a Rossano». [Continua in basso]

A seguire monsignor Oliva si è espresso sulla presunta richiesta dell’ormai vescovo emerito di essere lasciato al suo posto fino ad agosto. «Se do le dimissioni per motivi di salute perché chiedere di rimanere ancora? Non credo. Io stesso ho saputo di questo mio nuovo incarico due giorni prima che venisse ufficializzato. Mi adopererò per far sì che la diocesi cammini al meglio in questo periodo di transizione, nella convinzione che questa Chiesa ha diritto di avere il suo vescovo». L’incontro è poi inevitabilmente sfociato su temi che stanno contrassegnando il vissuto dell’episcopato miletese. Ad esempio, sull’eventuale scelta della data in cui verrà celebrata la beatificazione di don Francesco Mottola e su come, a questo punto, si evolverà la vicenda dello statuto Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati.
Sul primo argomento monsignor Oliva ha chiesto tempo per capire, «fermo restando che non dipende solo dal vescovo». Sul secondo si è proposto di «leggere e conoscere le carte prima di dare una risposta. Per don Mottola nutro profonda stima – ha affermato – Natuzza Evolo l’ho conosciuta di persona solo una volta, quando mi ritrovai ad accompagnare un fedele bisognoso. Fu un’esperienza positiva. Mi parlò prima che entrassi in argomento, facendomi capire quasi che ne fosse già a conoscenza e che sapesse chi fossi. Alla persona interessata intimò di pregare. Per quanto riguarda il conflitto tra diocesi e Fondazione e le conseguenti decisioni assunte da monsignor Renzo, che ha avuto modo di conoscere meglio di me la questione – ha aggiunto – non entro nel merito. Di certo il messaggio lasciato da Natuzza non si deve disperdere sulla base di conflittualità che possono essere valutate sul piano umano ma non evangelico, andando contro la missione della Chiesa». Nessun pregiudizio, da parte dell’amministratore apostolico, sulle modalità organizzative da intraprendere il prossimo 23 agosto, giorno in cui ricorre il compleanno della Serva di Dio. Infine, il presunto caso di San Costantino di Briatico, dove il parroco avrebbe negato ai familiari di una donna la celebrazione della messa di suffragio nel giorno dell’anniversario della morte. «Ho ricevuto proprio oggi le persone interessate e ho già convocato il parroco – ha concluso monsignor Oliva – al fine di capire cosa sia realmente accaduto. Di certo c’è che l’agire pastorale ha una valenza pubblica e che un mio eventuale errore va a intaccare la sfera spirituale dei fedeli. In tutti i casi è preferibile eccedere nella misericordia che nel rigore»

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