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Natuzza Evolo, il prezioso lavoro di Valerio Marinelli sui rapporti con l’aldilà

Nel libro il biografo ufficiale della Serva di Dio si sofferma sulla visione dei defunti: «Si è offerta come vittima d’amore per espiare i peccati dell’umanità»

Natuzza Evolo, il prezioso lavoro di Valerio Marinelli sui rapporti con l’aldilà

“Natuzza Evolo e l’aldilà”. È questo il titolo dell’ultimo lavoro dedicato da Valerio Marinelli alla Serva di Dio di Paravati, morta il giorno di Ognissanti del 2009. Il volume, così come si evince dal titolo, si sofferma su uno dei molteplici doni mistici attribuiti all’umile donna calabrese: quello della visione dei defunti. Nelle 270 pagine del suo studio monografico, l’ingegnere nucleare e professore emerito dell’Università della Calabria – unanimemente riconosciuto come il biografo ufficiale della mistica – affronta la questione da uomo di scienza qual è, riportando un’ampia raccolta di testimonianze e di prove di autenticità della singolare facoltà di cui era in possesso Mamma Natuzza. Il professore Marinelli è a oggi autore di ben 14 volumi dedicati all’umile donna calabrese. Nei sei capitoli in cui è suddiviso il suo ultimo lavoro dà, nello specifico, spazio alle prime apparizioni dei defunti, al fenomeno della trance, a stralci di interviste a Natuzza, alle visioni di santi e beati, ad alcuni messaggi dei defunti e alle comunicazioni con l’aldilà. Ne esce fuori un percorso avvincente, documento prezioso che fa toccare con mano uno dei principali carismi che hanno contrassegnato la vita terrena dellumile donna di Paravati, di cui la Chiesa ha qualche anno fa avviato il processo di beatificazione. Grazie a questo singolare dono, Mamma Natuzza è riuscita a consolare migliaia di persone colpite dalla perdita dei loro cari, di rassicurarle sulla salvezza di quest’ultimi e di poterle informare sul loro stato di avanzamento spirituale nell’aldilà, rafforzandone la fede in Gesù, nella vita eterna e negli insegnamenti della Chiesa. [Continua in basso]

Valerio Marinelli

«Il mondo dei defunti, santi e non santi ma salvati – conclude nel suo ultimo lavoro il professore Marinelli, fungendo ancora una volta da “penna” della mistica – è strettamente connesso al mondo dei vivi in un modo molto più forte di quanto sia immaginabile; in questa comunione dei santi era immersa Natuzza ed ella ci ha insegnato l’importanza della preghiera e che vicino a noi angeli, santi e anime operano quotidianamente ed incessantemente per aiutarci nelle tribolazioni e nelle lotte contro il male. Natuzza era in comunione sensibile con Gesù, la Madonna, gli angeli, i santi e le anime del Purgatorio e del Paradiso e si è offerta a Gesù come vittima d’amore per espiare i peccati dell’umanità e contribuire con i suoi patimenti alla salvezza delle anime. Potremmo a ragione applicare all’umile ed illetterata Natuzza le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo: “Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste le tue cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli, perché così è piaciuto a te”». Il volume presenta anche una preziosa documentazione fotografica e un’appendice su suffragi e indulgenze.

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