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La “Ievoli Ivory” nel porto di Vibo Marina, la Pro loco: «Il nostro scalo un approdo sicuro»

Il suo nome è legato al recupero, effettuato nel maggio 2016, a 370 metri di profondità di un peschereccio: un maxi-naufragio che causò la morte di circa 800 migranti oltre a 900 dispersi

La “Ievoli Ivory” nel porto di Vibo Marina, la Pro loco: «Il nostro scalo un approdo sicuro»
La nave “Ievoli Ivory”
Veduta del porto

La nave “Ievoli Ivory”, battente bandiera italiana, è una nave di circa 5mila tonnellate che svolge importanti funzioni di lavoro, assistenza a piattaforme e rimorchiatore oceanico ed è dotata a prua di un pontone per atterraggio-decollo di un elicottero. Il suo nome è legato al recupero, effettuato nel maggio 2016, a 370 metri di profondità e con l’appoggio di navi della Marina Militare, di un peschereccio affondato nel 2015 con il suo carico umano: un maxi-naufragio che causò la morte di circa 800 migranti oltre a 900 dispersi. A causa delle cattive condizioni meteo-marine dei giorni scorsi, la nave ha deciso di attraccare nel porto di Vibo Marina, da sempre considerato uno dei più sicuri approdi del Tirreno meridionale, per poi ripartire e riprendere le sue attività che la vedono impegnata in indagini marine morfo-batimetriche  aventi probabilmente come scopo  dei progetti di posa di cavi sottomarini nel tratto di mare compreso tra Campania-Basilicata-Sicilia. [Continua in basso]

La presenza della Levoli Ivory è stata positivamente commentata dalla Pro loco di Vibo Marina che ha inteso sottolineare come lo scalo sia considerato un approdo sicuro per la navigazione nel Tirreno meridionale. «Il nostro scalo – rimarca l’associazione – progettato agli inizi dell’800 dopo uno studio serio e meticoloso dagli ingegneri della Regia Marina Borbonica ed architetti della Scuola del Vanvitelli, è posto in un luogo sicuro chiamato rada di Santa Venere, protetto dalla collina e con i fondali su un isolotto semisommerso. Si riconferma tra i porti più sicuri ed accoglienti del basso Tirreno, ancora efficiente nonostante ci sia stata per decenni grave incuria, abbandono e disattenzione da parte della politica e delle amministrazioni, che hanno fatto perdere posti di lavoro e traffico marittimo all’infrastruttura più importante del territorio provinciale. Da tempo vi è necessità di recuperare al meglio tale meraviglioso scalo e pensare anche ad un suo ampliamento, essendo ancora utile come porto polifunzionale per la Calabria (commerciale, passeggeri per Eolie, crocieristica, peschereccio, diportistico, dell’emergenza)».

Altra immagine dello scalo portuale

Il direttivo della Pro loco confessa che «ci si attende molto dalla nuova gestione dell’Autorità di Sistema Portuale, ma si confida molto anche su un rinnovato impegno degli enti interessati per far giungere finanziamenti regionali-nazionali-comunitari». Quindi, la Pro loco elenca poi gli interventi che, a suo avviso, sono da considerare prioritari:  dragaggio imboccatura; ammodernamento banchine; nuova diga foranea; inserimento dello scalo nei piani triennali delle opere portuali; sviluppo dell’area Zes per favorire l’insediamento di piccole e medie aziende; dotazione di una stazione marittima passeggeri e di un attracco per aliscafi; inserimento del porto di Vibo Marina nel Piano regionale dei trasporti quale porto per i collegamenti con la Sicilia e le Isole Eolie; dedicare un’area attrezzata alla locale marineria da pesca e catena del freddo per alimenti; miglioramento dei collegamenti con l’area industriale e l’autostrada; favorire sinergie con il porto di Gioia Tauro con rafforzamento dell’asse ferroviario; miglioramento dell’asse aeroporto Lamezia-porto Vibo, entrambi scali per la Calabria e  le Eolie. Avviandosi alla conclusione, l’intervento della Pro Loco mette in evidenza come sia inoltre necessario valorizzare il paese-porto anche al fine di prolungare la permanenza di diportisti e crocieristi, attuando interventi di riqualificazione complessiva che rendano bello ed accogliente il luogo, dotandolo di servizi necessari (sanitari, sociali, amministrativi, controllo del territorio), valorizzando i suoi beni ambientali e culturali senza i quali non vi può essere sviluppo turistico. A tal fine l’associazione evidenzia come sia importante tutelare costantemente il mare, le spiagge e la collina di Vibo Marina, considerata di grande valore paesaggistico sulla quale creare un Parco Miramare. Viene posto, inoltre, l’accento sulla necessità di rendere fruibile il complesso architettonico dell’antica Tonnara di Bivona, per la quale si attende da tempo la sua apertura al pubblico nonché la messa in sicurezza e fruizione dell’antico castello costiero angioino-aragonese di Bivona, situato in una vasta area archeologica già sottoposta a vincolo, che dovrebbe essere acquisita, a giudizio della Pro loco, dall’ente locale per destinarla a parco archeologico-urbano. Viene infine auspicata la valorizzazione dell’area marina di Trainiti, con l’antico porto sommerso di Hipponium-Vibona, sito di estremo interesse per archeologia subacquea.

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