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Il Conservatorio “Torrefranca” di Vibo, una storia lunga 40 anni: «La chiave del successo? I docenti»

Dalla nascita negli anni Settanta ai nuovi corsi. Il direttore Naso: «Frequentare questo istituto significa acquisire solide basi per arrivare preparati nel mondo del lavoro»

Il Conservatorio “Torrefranca” di Vibo, una storia lunga 40 anni: «La chiave del successo? I docenti»

È nato quaranta anni fa ma mantiene il passo con i tempi grazie alla concretizzazione di corsi, masterclass, continui aggiornamenti. Il Conservatorio di musica “Fausto Torrefranca” mise radici a Vibo Valentia negli anni Settanta. In quello stesso periodo numerose scuole aprirono i battenti segnando un’epoca di trasformazione dell’assetto sociale e culturale del territorio. Il Conservatorio per la città rappresentò e continua a rappresentare un motivo d’orgoglio nonché il risultato di un crescendo di interessi umanistici e musicali. L’Istituto venne dedicato a Fausto Torrefranca, considerato uno dei musicologi più autorevoli del nostro tempo. Torrefranca, nato a Vibo, si dedicò in particolar modo con interessanti intuizioni al Quattrocento musicale italiano. Padre della musicologia è stato il primo a creare la cattedra universitaria di storia della musica ed estetica musicale, cattedra assegnatagli per meriti straordinari. Il Conservatorio è dunque una istituzione giovane ma ben ancorata sul territorio. È sorto in un primo momento come sezione staccata del Conservatorio di Reggio Calabria per poi ottenere ufficialmente l’autonomia il primo ottobre 1989 con decreto del presidente della Repubblica del 23 giugno 1989. Fino al raggiungimento dell’autonomia il Conservatorio è stato retto da fiduciari nominati dalla sede di Reggio Calabria. [Continua in basso]

I numeri del Conservatorio Torrefranca

2396. Dal 1989 al 2022 sono questi i numeri riguardanti le persone diplomate presso l’istituto vibonese con picchi negli anni Novanta e dal 2mila in poi. 24 sono le realtà culturali tra scuole e associazioni in tutto il comprensorio calabrese con cui il Torrefranca ha instaurato delle proficue collaborazioni nel corso dei decenni. Tra queste figurano la Scuola civica di musica “Galati”, l’associazione culturale musico-teatrale Pentakis di Reggio Calabria, l’accademia musicale di Trebisacce, l’accademia musicale della Locride, di Siderno, l’Istituto Maria Ausiliatrice di Soverato, Mondo arte di Simbario, Hello music di Acri, l’accademia Euphonia di Crosia-Mirto, l’istituto musicale Guzzi Ama Calabria di Lamezia Terme e tanti altri.

Diplomati eccellenti

Tra gli allievi che più si sono distinti, Roberta Miseferi, violinista, suona attualmente nell’orchestra del teatro alla scala di Milano. Antonio Argantino, attualmente studente (sta per conseguire il diploma accademico di 2 livello) ha vinto diverse audizioni tra cui quella con l’orchestra Haydn di Bolzano ed è dal 2022 membro dell’Euyo European Union Youth Orchestra.

Il successo del Conservatorio

L’impatto che il Conservatorio dà sul tessuto economico e sociale nonché culturale vibonese è rilevante: «Siamo cresciuti di anno in anno -spiega il direttore Vittorino Naso- in particolar modo a seguito della legge del 1999 grazie alla quale i Conservatori sono stati parificati alle università». Alcuni corsi, poi, stanno registrando ampie adesioni: «Tra questi figurano i corsi di canto pop, jazz e strumenti a percussione. Molto apprezzati, i corsi di sassofono e chitarra». Su quale sia la chiave del successo, il direttore non ha dubbi: «Sono i docenti. L’alto profilo della scuola non può che non connettersi alla qualità dell’insegnamento. Ci sono professori molto validi e riescono a trasferire agli alunni un bagaglio tecnico e culturale nonché tutte quelle conoscenze indispensabili per esercitare la professione di musicista di alto livello». Per il maestro Naso, infatti, frequentare il Conservatorio non significa acquisire un titolo, un “pezzo” di carta «ma ottenere solide basi per arrivare preparati nel mondo del lavoro, sempre più competitivo».

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