sabato,Maggio 4 2024

Mileto, dopo un complesso restauro ritorna a “casa” l’antica statua dell’Immacolata Concezione

La pregevole scultura lignea del XVIII secolo è stata nei mesi scorsi oggetto di un accurato intervento per restituirla al suo splendore. Gioia fra la comunità di fedeli

Mileto, dopo un complesso restauro ritorna a “casa” l’antica statua dell’Immacolata Concezione

È ritornata a “casa” la statua lignea policroma del XVIII secolo raffigurante l’Immacolata Concezione. L’effige della Vergine Maria ha fatto rientro nella chiesa matrice della parrocchia “Santissima Trinità-San Benedetto” di Mileto dopo gli appositi interventi di restauro, necessari a preservarla e a riportarla al suo antico splendore. Grande la gioia della comunità di fedeli, in primis del parroco don Salvatore Cugliari. Ad intervenire sull’antica scultura della Madonna – previi nulla osta della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e autorizzazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia – è stata l’esperta in restauro Caterina Bagnato. La statua lignea dell’Immacolata Concezione, opera di ignoto scultore meridionale, proviene dall’abbazia-mausoleo benedettina della Santissima Trinità della Mileto antica, nell’XI secolo elevata da Ruggero I d’Altavilla a capitale della propria contea normanna. La vecchia città fu abbandonata nel 1783, dopo l’ennesimo terremoto che si abbatté nella zona. Di essa rimangono oggi i ruderi sparsi nell’area, inseriti nell’unico Parco archeologico medievale della Calabria.

A spiegare i dettagli del complesso intervento di restauro è stata la stessa Bagnato, il giorno del ritorno della scultura della Vergine Maria nella chiesa matrice della Badia e della sua ricollocazione nell’apposita postazione, situata alla sinistra dell’altare. Una statua a prima vista in discreto stato di conservazione, ma che, al contrario, «in pratica occultava una generale compromissione, alterante i caratteri dell’intero modellato, dell’impianto strutturale e di quello conservativo e, di conseguenza, falsante l’estetica e la raffigurazione originale. Risanata l’opera in tutte le sue componenti materiche e raggiunta così un’unità di lettura scientificamente recuperata – ha sottolineato, tra l’altro, la restauratrice – la complessità del presente intervento è stata anche quella di portare, attraverso noti ed accreditati processi e metodi di cura, in luce ed equilibrio i caratteri tecnici esecutivi originali con le componenti storicizzate riferibili ai pregressi interventi di restauro, restituendo così la pregevole scultura lignea alla grande devozione popolare che caratterizza il culto dell’Immacolata Concezione nella sua comunità».

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