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A San Calogero l’ultimo saluto a Maria Maccarone, la “miracolata da santa Paola Frassinetti” – Foto

La donna, affetta da una poliartrite reumatoide deformante progressiva che l’ha tenuta inchiodata a letto per 14 lunghi anni, nel 1981 guarì improvvisamente e in maniera inspiegabile per la scienza

A San Calogero l’ultimo saluto a Maria Maccarone, la “miracolata da santa Paola Frassinetti” – Foto
Maria Maccarone

di Marco Galati
Chi ha sperimentato sulla propria pelle la grazia divina non può che avere, oltre la propria indole, un temperamento speciale, serafico, siderale, intriso di saggezza e misericordia. Ecco perché Maria Maccarone, la “miracolata di Santa Paola Frassinetti”, scomparsa il due novembre scorso e di cui ieri si sono svolti i funerali a San Calogero, con il suo modo aggraziato di porsi ha fatto breccia nei cuori della gente. Un animo gentile, il suo, sempre pronto ad avere una buona parola per tutti. E non è un caso che per l’ultimo saluto alla donna si è radunata la folla delle grandi occasioni, con la partecipazione sentita non solo dell’intera comunità sancalogerese, ma anche di quelle di altre realtà del Vibonese. Le esequie si sono svolte nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù e sono state officiate dal vescovo della diocesi Mileto – Tropea – Nicotera, monsignor Attilio Nostro, insieme al vescovo emerito monsignor Vincenzo Rimedio. Con loro, seduti accanto all’altare, anche diversi sacerdoti del circondario, tra i tanti, don Rocco Scaturchio, don Andrea Campennì e l’ex parroco don Antonio Farina. Mentre ai primi banchi della sala sedevano i familiari della defunta e le inseparabili compagne di preghiera, le suore dorotee.

Il primo a prendere la parola nel corso della cerimonia è stato l’ex presule monsignor Vincenzo Rimedio, nei primi anni ottanta a capo della commissione ecclesiastica incaricata della ricostruzione della vicenda del miracolo, il quale ha ripercorso l’intera esistenza della signora Maria, dall’adolescenza, segnata dal lavoro nei campi, al matrimonio e alla nascita dei tre figli, dalla scoperta della malattia al calvario dei continui ricoveri ospedalieri, dalle invocazioni alla beata Paola Frassinetti fino alla guarigione improvvisa, inspiegabile per la scienza, avvenuta il 7 agosto del 1981. “Maria Maccarone – ha ricordato il vescovo emerito – era affetta da una poliartrite reumatoide deformante progressiva che l’ha tenuta inchiodata a letto, incapace di muoversi, per 14 lunghi anni, a partire dal 1967. Ha affrontato la malattia con cristiana rassegnazione e senza che la stessa minasse mai la sua fede profonda. Ma ecco che il 7 agosto del 1981, allo scoccare delle 17,55, succede quanto da sempre agognato dalla signora Maria: il divino si manifesta sotto le sembianze della beata Paola Frassinetti, guarendola dalla patologia che l’aveva afflitta per tanti anni. La donna riprende a muoversi e a camminare, e lentamente ritorna alle sue normali attività quotidiane. La guarigione prodigiosa della Maccarone verrà anni dopo ufficialmente riconosciuta dalla chiesa e ciò sarà propedeutico all’avvio della canonizzazione della beata Paola. L’undici marzo 1984 papa Giovanni Paolo II proclamerà Paola Frassinetti finalmente santa”.

Ha preso poi la parola la superiora generale delle suore Dorotee di Santa Paola Frassinetti, suor Maria da Conceiçao Marques Ribeiro, che si è soffermata sulla figura di Maria e sul rapporto che ella aveva con le monache di San Calogero, in particolare con suor Rosetta Farruggia, suor Amelia Pace, suor Petronilla Pontoriero e suor Maria Sortino, testimoni dirette del miracolo. “Tutti siamo più ricchi spiritualmente – ha sottolineato la superiora – grazie alla testimonianza di fede e preghiera di Maria Maccarone”. Dopo un breve saluto e ricordo personale del sindaco Giuseppe Maruca, è intervenuta, infine, Fortunata Staropoli, presidente dell’“Associazione Santa Paola Frassinetti” la quale ha ricordato lo straordinario legame creato nel corso degli anni con la signora Maria, “una seconda mamma”, e da cui sono scaturite tantissime iniziative, su tutte, la costruzione del santuario in località Torretta, dedicato a santa Paola Frassinetti. “Un’opera a cui teneva tanto Maria Maccarone – ha detto la Staropoli –  e che, malgrado qualche intoppo, si spera di completare al più presto, come previsto dal progetto originario”.

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