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Vibo, le associazioni lavorano per creare un presidio permanente contro le atrocità della guerra

Oggi confronto nella sala del Csv. Focus sulla necessità di mobilitarsi per chiedere lo stop al conflitto che si sta consumando in Medio Oriente

Vibo, le associazioni lavorano per creare un presidio permanente contro le atrocità della guerra
Guerra in Medio Oriente, foto ansa

Un presidio vibonese permanente contro le atrocità delle guerre. Se ne discuterà questo pomeriggio, giovedì 9 novembre dalle ore 17.00, nella sala riunioni del Centro servizi per il volontariato, nell’ambito di un confronto tra gli enti attivi sul territorio. «Le associazioni vibonesi che operano ogni giorno per custodire e coltivare principi, valori e pratiche di solidarietà, inclusione, difesa dei beni comuni sono chiamate a condividere l’orrore e lo sdegno per la carneficina che si consuma in terra santa ed a mobilitarsi senza sosta per chiedere con forza: cessate il fuoco immediatamente, aiuti umanitari subito, pace e giustizia in Medio Oriente. A tale scopo lavoriamo per mettere in pratica un presidio visibile ed udibile nella città di Vibo Valentia e in ogni altra comunità locale che vorrà condividere la mobilitazione», anticipano i promotori sottolineando: «Ci raggiunge fin qui il grido di dolore del popolo israeliano vittima di un criminale attacco terroristico e del popolo palestinese assediato a Gaza, sotto l’incombenza delle bombe e la minaccia di un genocidio. Nella striscia di Gaza è in corso una carneficina, che si aggiunge e si somma a quella che va avanti oramai da quasi due anni in terra d’Ucraina e alle molte altre, più o meno dimenticate, che martoriando ogni angolo del mondo. Tasselli, sempre più fitti, di quella guerra mondiale a pezzi di cui parla ogni giorno papa Francesco e che sta confluendo sempre più drammaticamente verso un drammatico conflitto planetario. Condanniamo ogni efferato eccidio, l’uso della violenza come mezzo di risoluzione delle controversie ed ogni politica di “vendetta”, incompatibile con la vita civile e democratica dei popoli e dei paesi».

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