Comunità energetiche, il Comune di Vibo spinge per l’unione tra più soggetti: risparmi e incentivi
In arrivo un Avviso pubblico al fine di valutare l'interesse degli utenti del territorio comunale a costituire uno o più gruppi per la produzione e l'autoconsumo di energia green
Risparmi e incentivi. Tradotto: convenienza, ma serve unirsi. L’ufficio competente del Settore 6 del Comune di Vibo Valentia ha, infatti, avuto mandato di predisporre e pubblicare un Avviso pubblico al fine di valutare l’interesse degli utenti pubblici e privati del territorio comunale a costituire una o più Comunità energetiche rinnovabili. E ancora: il suddetto ufficio, a conclusione della manifestazione di interesse, dovrà adottare gli atti necessari per provvedere alla predisposizione di apposito studio di fattibilità per valutare gli aspetti tecnico/economici di ciascuna iniziativa. È quanto ha deciso di mettere in atto la giunta di Palazzo Luigi Razza – che in merito ha approvato una apposita delibera – su diretta proposta dell’assessore comunale all’Ambiente Vincenzo Bruni. Dove stanno i vantaggi? Presto detto: la costituzione sul territorio comunale di Comunità energetiche rinnovabili, unendo cittadini, condomini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese, punta a favorire la costruzione di un impianto condiviso (per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili), che potrà essere utilizzato anche per beneficiare di concreti risparmi in bolletta e degli incentivi previsti dalla normativa. [Continua in basso]
«Accesso più equo e sostenibile al mercato dell’energia elettrica»
L’esecutivo comunale ha, dunque, preso atto dell’evoluzione del quadro normativo europeo, che «punta alla centralità del cittadino consumatore/produttore, al quale deve essere garantito un accesso più equo e sostenibile al mercato dell’energia elettrica attraverso proprio le Comunità energetiche rinnovabili. L’obiettivo delle suddette Comunità – si legge nella delibera approvata dalla giunta – è di permettere ai cittadini di creare forme innovative di aggregazione e di governance nel campo dell’energia così da essere parte attiva alle diverse fasi del processo produttivo. I cittadini potranno consumare, produrre e scambiare la propria energia collettivamente e quindi ottenere dei benefici economici, attraverso il meccanismo di incentivazione dell’energia prodotta ed autoconsumata, secondo le disposizioni vigenti in materia». In tale contesto, il ruolo del Comune – annota sempre la giunta – «è centrale, come soggetto che facilita la comunicazione ed il coinvolgimento dei cittadini».
L’impegno del legislatore nazionale e regionale
Il legislatore nazionale, dal canto suo, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica, ha definito le modalità e le condizioni per l’attivazione dell’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e la realizzazione di Comunità di energia rinnovabile. La Regione Calabria, invece, «promuove e partecipa all’istituzione di Comunità energetiche rinnovabili per la produzione, lo scambio, l’accumulo e la cessione di energia rinnovabile ai fini dell’autoconsumo e per la riduzione della povertà energetica e sociale, nonché per la realizzazione di forme di efficientamento e di riduzione dei prelievi energetici dalla rete».
Il ruolo centrale del Comune come soggetto facilitatore
La Comunità energetica da fonti green è, quindi, «definita come un soggetto giuridico, che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, autonomo ed è controllato dai suoi membri situati nelle vicinanze degli impianti di produzione detenuti dalla comunità. Secondo la normativa citata (in fase di evoluzione) le Comunità energetiche rinnovabili sono costituite anche su iniziativa di uno o più enti locali, anche in forma aggregata, nel rispetto delle finalità che la Cer dovrà perseguire. L’amministrazione comunale – è scritto sempre nella delibera – ha pertanto un ruolo centrale configurandosi come soggetto facilitatore per il coinvolgimento dei cittadini e come soggetto promotore per la creazione del processo virtuoso di creazione del processo virtuoso di costituzione delle comunità energetiche e come co-gestore poiché in grado di supportare tecnicamente i processi di creazione e mantenimento degli apparati tecnologici a supporto della Comunità energetica, che – rimarca sempre l’esecutivo – ha un ruolo importante nella sfida energetica e l’aspetto educativo ha una funzione strategica nel miglioramento dell’efficienza energetica come vettore di cambiamento culturale e comportamentale nell’uso individuale e collettivo dell’energia».