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Tropea, aggiudicate le opere di protezione e mitigazione del rischio da erosione costiera

Sull'efficacia dell'intervento aveva espresso pubblicamente «grossi dubbi» il geologo Fabio Ietto, del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Unical

Tropea, aggiudicate le opere di protezione e mitigazione del rischio da erosione costiera
Tropea
Planimetria dell’intervento da realizzare

La «ricalibratura e potenziamento della barriera sommersa esistente» sul lato sinistro, dietro lo scoglio dell’Isola, si farà. I lavori di “Realizzazione opere di protezione e mitigazione del rischio erosione costiera” sono stati appaltati alla ditta Sgm Costruzioni srl di Melicucco in avvalimento con il Consorzio stabile “Appaltitalia” di Caltagirone per circa 138mila euro più oneri di sicurezza e iva. Il Comune di Tropea, disponendo infatti di un finanziamento regionale di 300mila euro, disposto dal Dipartimento difesa del suolo, utilizzerà la progettazione definitiva ed esecutiva aggiornata e redatta a marzo dello scorso anno dall’ingegnere Beatrice Majone di Milano. L’obiettivo per palazzo Sant’Anna «è ridurre i fenomeni di degrado dei fronti rocciosi rivolti a mare, interessati da crolli dovuti all’azione erosiva del mare e dagli agenti atmosferici». L’intervento prevede una cresta sommersa di 0,50 metri rispetto al livello del medio mare, larga 12 mt. Sull’efficacia di questa tipologia d’intervento, nelle settimane scorse il geologo Fabio Ietto (docente associato presso il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Unicalaveva espresso pubblicamente i suoi «grossi dubbi».  [Continua in basso]

I dubbi del geologo sull’opera

L’opera che il Comune si appresta a realizzare, dal punto di vista del geologo «è di carattere molto invasiva e potrebbe causare l’effetto contrario. Queste difese rigide a vista – aveva spiegato Ietto non vengono più effettuate poiché si è studiato che i danni superano i benefici». Secondo lo studioso, «prolungare l’ampiezza dell’attuale barriera, senza interromperne il tratto per consentire il naturale apporto di sedimenti alle spiagge, significherebbe costruire un vero e proprio muro. Una trappola per il transito dei sedimenti sotto costa che giungono tra Isola e porto dai torrenti. Quindi l’incremento del moto ondoso non farebbe altro che accrescere il fenomeno erosivo. Optando per una protezione interrotta a tratti si avrebbe un risultato diverso».

Nei giorni scorsi, rimanendo in tema di studio di erosione costiera, tra Tropea e Briatico si sono svolte delle escursioni di didattica divulgativa per gli studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme, organizzate dal corso di studio in Scienze geologiche dell’Università della Calabria, proprio dai docenti Fabio Ietto, Gaetano Robustelli, Francesco Perri, Francesco Muto e Fabio Scarciglia. Le tappe del percorso sono state la frana di San Calogero, una spiaggia di Briatico con sedimenti fossiliferi di origine marina sovrapposti a rocce granitiche e la rupe di Tropea interessata da due faglie sottostanti, fenomeni di erosione e instabilità.

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