sabato,Aprile 20 2024

«Commercianti alla fame per incapacità di gestire l’emergenza»

L’intervento dell’imprenditore vibonese Vincenzo Mirabello che si schiera al fianco dei ristoratori e degli esercenti in protesta: «Inconcepibile che queste categorie facciano da capro espiatorio»

«Commercianti alla fame per incapacità di gestire l’emergenza»
La protesta dei ristoratori vibonesi davanti alla Prefettura

di Vincenzo Mirabello*

Lo straziante grido di dolore dei commercianti e ristoratori calabresi non può lasciare indifferenti. La crisi economica è diventata drammatica. Al rischio concreto ed attuale delle chiusure delle attività con conseguente perdita del lavoro dei commercianti e dei dipendenti si aggiunge l’impossibilità di poter provvedere ai tributi che incombono. I ristori che si palesano come incongrui neppure si sono visti.

L'imprenditore Vincenzo Mirabello
Vincenzo Mirabello

Tutto ciò deve essere raffrontato ad un indice di contagio del virus in Calabria relativamente basso. Non è più concepibile colpire queste categorie e indicarle come capro espiatorio in maniera contraddittoria ed ingiustificata. Un negozio di abbigliamento, in cui entrerebbero due-tre clienti in un’ora, deve stare chiuso mentre le Poste in cui si ritrovano decine di persone nello stesso tempo restano aperte. Non è concepibile vedere ristoratori chiudere le proprie attività, nonostante tutti gli investimenti attuati per la messa in sicurezza dal virus e i tavoli dimezzati per assicurare la distanza, e poi vedere gente che con l’asporto crea accorpamenti in piazze, case e muretti per consumare ciò che viene asportato, senza nessun controllo o vedere giovani che prendono birre da distributori automatici per accalcarsi in qualche viuzza invece di stare ordinatamente seduti a distanza in un locale.

I commercianti ed i ristoratori chiedono solo di poter aprire in sicurezza le proprie attività per poter sfamare le proprie famiglie ed evitare il baratro economico e sociale incombente. L’unica azione che il Governo deve accelerare ed incrementare non è quella delle chiusure e delle restrizioni ma è quella del rifornimento dei vaccini. La Calabria ha una popolazione di un milione e settecentomila abitanti. Una popolazione che se proporzionata alla cittadinanza della sola città di Roma, 2 milioni e ottocento mila abitanti, è paragonabile a una città a cui basterebbe un piano di vaccinazione organizzato e coordinato seriamente per uscire da questa emergenza. Basterebbe questo!

Sono al fianco dei commercianti e dei ristoratori e chiedo che la politica si attivi per rappresentare le esigenze della Calabria e non per scaldare le poltrone.

*Imprenditore vibonese

Articoli correlati

top