giovedì,Marzo 28 2024

Strada del mare chiusa, la rabbia dei cittadini: «Così si uccide un territorio» (VIDEO)

La Joppolo-Coccorino ancora interdetta al traffico e i residenti si costituiscono in un comitato che in pochi giorni ha raccolto oltre 900 adesioni. «Se non riapre - dicono - quest’estate sarà un disastro»

Strada del mare chiusa, la rabbia dei cittadini: «Così si uccide un territorio» (VIDEO)

Appuntamento alle 9,30 davanti all’ormai famigerata strada provinciale 23, la Joppolo-Coccorino, meglio conosciuta come “Strada del mare”. Un’arteria importantissima ma interdetta alla circolazione dallo scorso mese di novembre, a causa di una caduta massi dal costone. Davanti ai due blocchi di cemento decine di cittadini per un sit-in pacifico. Loro che hanno deciso di costituirsi in un comitato spontaneo. Un modo per riaccendere l’attenzione su un problema che interessa tutti e che con l’estate ormai alle porte si aggraverà. Migliaia infatti i turisti attesi lungo la Costa degli Dei, una delle mete turistiche più gettonate d’Italia. Villeggianti che dovranno transitare sul percorso alternativo: la provinciale 25, una strada stretta e dissestata, che sembra messa addirittura peggio della strada chiusa. E allora che fare? Aspettare l’intervento della Regione Calabria che ha avviato lo studio di fattibilità, oppure chiedere l’intervento del prefetto

La massima autorità territoriale del Governo potrebbe emettere un provvedimento urgente di riapertura dell’arteria, a senso unico alternato, regolamentata da un semaforo. Almeno questo è l’auspicio di Giovanni Capua promotore del comitato “Strada del mare”. Tra i cittadini presenti alla manifestazione, c’è chi denuncia la pericolosità del percorso alternativo, e c’è chi è pronto alle barricate pur di fare riaprire in tempi celeri la strada. E poi ci sono i proprietari di alcune aziende che insistono sulla zona. C’è un apicoltore: «Da quando hanno chiuso la provinciale, le mie vendite sono calate di oltre il 50%. E poi c’è il proprietario di un hotel, un ristoratore e c’è anche il titolare di un bar. «Se non riaprono in fretta sarò costretto a chiudere i battenti» dice. 

«E’ da trent’anni che segnaliamo le condizioni di pericolo di questa arteria, per la cui costruzione sono stati spesi oltre 10 miliardi delle vecchie lire» aggiunge un altro componente del comitato che in pochi giorni  ha raggiunto circa 900 adesioni. E ci sono anche molte mamme. «L’autobus che accompagna i nostri figli a scuola, a malapena riesce a transitare su quell’arteria stretta e ripida. Preghiamo ogni giorno che non accada nulla di grave». Al sit-in si unisce anche il sindaco di Joppolo Carmelo Mazza, che esprime piena fiducia nei confronti della Regione che ha avviato l’iter per la messa in sicurezza della “Strada del mare”. Anche lui, però, non riesce a nascondere la preoccupazione per gli ingorghi che si creeranno da qui a qualche settimana, quando la costa sarà invasa dai turisti.   

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