sabato,Aprile 27 2024

Avvocati, nessun commissariamento per il consiglio dell’Ordine di Vibo

La decisione del consiglio nazionale forense è arrivata al termine di un iter iniziato il 15 gennaio scorso con la richiesta avanzata dall’allora vicepresidente Filippo Accorinti

Avvocati, nessun commissariamento per il consiglio dell’Ordine di Vibo

Il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia non sarà commissariato. Così ha deciso il consiglio nazionale forense con delibera numero 344 del 21 maggio scorso, (non ritenendo sussistenti i presupposti previsti, a tal fine, dall’articolo 33 della legge  247/2012). La decisione è arrivata al termine di un iter iniziato il 15 gennaio con la richiesta dell’allora vicepresidente Filippo Accorinti, che ravvisava nelle dimissioni di alcuni consiglieri un motivo ostativo al regolare funzionamento del consiglio, tale da rendere necessaria l’imposizione di una gestione commissariale dello stesso. [Continua in basso]

«Iniziativa  – si legge in una nota – rivelatasi inopinata ed infondata già nell’immediatezza, non essendo mai venuto meno il quorum costitutivo per la contestuale surroga dei consiglieri dimissionari ai sensi di legge e con l’elezione all’unanimità, in data 19 gennaio 2021 , del presidente e delle cariche direttive. Ed alla luce di queste adamantine evidenze, ribadite dal consiglio dell’Ordine degli avvocati con proprie note del 20 e 26 gennaio e 17 febbraio, il consiglio nazionale forense ha ritenuto insussistenti le motivazioni addotte dall’avocato Accorinti a sostegno – prosegue la nota – della richiesta urgente di commissariamento, peraltro dallo stesso caoticamente e vanamente inoltrata per conoscenza a tutti gli iscritti all’albo degli avvocati di Vibo Valentia che, nell’occasione hanno invece dimostrato piena fiducia alla nuova compagine consiliare».

I consiglieri tutti, per bocca del presidente Francesco De Luca, esprimono «soddisfazione per un epilogo che, per quanto prevedibile nella forma, ha rivelato il sostegno degli avvocati vibonesi al proprio consiglio dell’Ordine, il rispetto per i suoi componenti e, soprattutto una dignità professionale essenziale ai fini di una tutela forte ed adeguata della categoria, indispensabile per l’effettiva ripresa della nostra attività lavorativa dopo l’immobilismo imposto dall’emergenza epidemiologica».

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