giovedì,Aprile 25 2024

Tentata estorsione con i boss: ecco le accuse al sindacalista vibonese Gianfranco La Torre

Il già vicesindaco di Ricadi, ex consigliere provinciale ed esponente del centrodestra vibonese, accusato di essere l’esecutore materiale delle pretese criminali ai danni dell’impresa De Nisi di Filadelfia

Tentata estorsione con i boss: ecco le accuse al sindacalista vibonese Gianfranco La Torre
Baia di Riaci
Gianfranco La Torre

C’è anche il sindacalista (nel consiglio di amministrazione nazionale del patronato Acai-Enas), nonché ex assessore del Comune di Ricadi, nonché ex vicesindaco nell’amministrazione poi sciolta per infiltrazioni mafiose, ex consigliere provinciale di centrodestra ed esponente dello stesso centrodestra vibonese, Gianfranco La Torre fra gli arrestati dell’operazione Olimpo della Dda di Catanzaro. Gianfranco La Torre è indagato per il reato di tentata estorsione pluriaggravata, in concorso con il boss Diego Mancuso di Limbadi (residente nel villaggio Heaven di Santa Maria di Ricadi), Davide Surace di Spilinga, Paolo Ripepi di Ricadi, Peppone Accorinti (boss di Zungri) e Costantino Gaudioso (ritenuto il fiduciario di Peppone Accorinti). Di mira è stato preso un imprenditore non meglio identificato, ma impegnato nei lavori affidati dall’impresa “De Nisi Tommaso – Impresa Costruzioni” di esecuzione di opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale nel tratto “Foce del Mesima – Scogli delle formiche”, nel comune di Ricadi. L’imprenditore Tommaso De Nisi è di Filadelfia ed è il padre dell’attuale consigliere regionale di “Italia al Centro” Francesco De Nisi (ex presidente della Provincia di Vibo). Secondo l’accusa, Davide Surace e Paolo Ripepi si sarebbero adoperati, per conto di Diego Mancuso, per perfezionare la pretesa estorsiva in danno dell’impresa aggiudicataria dei lavori per il tramite di Gianfranco La Torre. Ciò per il gip distrettuale risulta riscontrato dalle dichiarazioni rese da Francesco De Nisi, preposto alla gestione tecnica della De Nisi srl, in data 13 maggio 2020.  La vicenda è documentata attraverso intercettazioni e riscontri documentali. Per il gip, Gianfranco La Torre e Costantino Gaudioso sono stati “gli esecutori materiali ed i coadiutori dei maggiorenti”, cioè Peppone Accorinti, Diego Mancuso, Paolo Ripepi e Davide Surace, ideatori del proposito criminoso. [Guarda foto in basso]

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