martedì,Aprile 30 2024

Aggressione dentro un bar di Ionadi, condannato Giuseppe Mancuso

Sentenza del Tribunale di Vibo per il ferimento a colpi di coltello il 28 febbraio dello scorso anno ai danni di un soggetto noto alle forze dell’ordine

Aggressione dentro un bar di Ionadi, condannato Giuseppe Mancuso
Giuseppe Mancuso

Un anno e 6 mesi. Questa la condanna del Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Tiziana Macrì) nei confronti di Giuseppe Mancuso, 46 anni, di Limbadi, accusato di tentato omicidio aggravato ai danni di Nazzareno Castagna, 57 anni, di Presinaci di Rombiolo. L’ufficio di Procura aveva chiesto per l’imputato la condanna a 4 anni e 8 mesi, ma il Tribunale ha riqualificato il reato in lesioni aggravate e da qui la riduzione di pena rispetto alla richiesta della pubblica accusa. Giuseppe Mancusofiglio del defunto boss Pantaleone Mancuso (detto “Vetrinetta”) – era difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Guido Contestabile. Nel giudizio in abbreviato per lo stesso fatto è già stato condannato a 2 anni e 4 mesi Gennarino Colaci, 47 anni, di Vibo Valentia. L’aggressione culminata con un accoltellamento si è verificata in un bar di Ionadi, sulla Statale 18, il 28 febbraio dello scorso ann. Secondo l’accusa, Giuseppe Mancuso dopo avere provocato e coinvolto in un’accesa discussione Nazzareno Castagna all’interno del bar, gli avrebbe scagliato una sedia di grosse dimensioni in testa sferrandogli quindi calci e pugni per poi colpirlo altre due volte sempre con la sedia in testa. Gennarino Colaci, invece, intervenuto in difesa di Giuseppe Mancuso, era accusato di aver sferrato tre coltellate contro Castagna colpendolo al fianco destro e poi altre due coltellate alla spalla sinistra cagionandogli ferite giudicate guaribili in trenta giorni. L’aggressione sarebbe nata da futili motivi legati ad una pregressa relazione sentimentale di Nazzareno Castagna (anche lui noto alle forze dell’ordine) con una donna. Le indagini erano state condotte dai carabinieri del Norm anche con l’ausilio di intercettazioni e le riprese audio-video del bar dove è avvenuta l’aggressione.

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