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Comune di Tropea: altri tre mesi di tempo per la Commissione di accesso agli atti

Nominata ad ottobre dal prefetto di Vibo Valentia, ha il compito di fare luce su ingerenze, condizionamenti e eventuali infiltrazioni mafiose nella vita dell’ente nonché su rapporti controindicati degli amministratori e degli impiegati comunali

Comune di Tropea: altri tre mesi di tempo per la Commissione di accesso agli atti
La Prefettura di Vibo e il Comune di Tropea
Compleanno di Debora De Vita, nei riquadri in rosso da sinistra verso destra: Tomasina Certo, Armanda Pizzarelli, Debora De Vita e Caterina Collia

Altri tre mesi di tempo per la Commissione di accesso agli atti al lavoro sul Municipio di Tropea dal 16 ottobre scorso per accertare eventuali infiltrazioni mafiose. Il vice capo della Squadra Mobile di Vibo Ludovico Tuoni, il maggiore Carlo Alberto Zambito della Guardia di Finanza di Vibo e il viceprefetto Roberto Micucci potranno quindi continuare a studiare atti, documenti, determine, delibere prodotti sin dall’ottobre 2018 dall’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Macrì, nonché di esaminare tutte quelle segnalazioni delle forze dell’ordine capaci di offrire un quadro di insieme e così portare alla luce singole situazioni utili a fornire quegli elementi “concreti, univoci e rilevanti” richiesti dalla legge per giungere ad un eventuale richiesta di scioglimento e commissariamento degli organi elettivi dell’ente per ingerenze della criminalità organizzata. All’atto della nomina della Commissione di accesso agli atti a Tropea avevamo sottolineato che i componenti non partivano senza nulla nel “piatto” in quanto anche i precedenti organi elettivi dell’ente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose nel 2016. Ci siamo occupati diffusamente in un precedente pezzo dei rilievi contenuti nella relazione e che interessano l’attuale sindaco e alcuni assessori (all’epoca consiglieri di minoranza), così come degli stretti legami parentali con soggetti controindicati. Ci siamo altresì soffermati sullo scandalo del “Cimitero degli orrori” – scoperchiato dalla Guardia di finanza nel febbraio 2021 –, così come del precedente premio conferito pubblicamente dal sindaco Giovanni Macrì all’impiegato comunale Francesco Trecate (custode del cimitero poi coinvolto nell’inchiesta giudiziaria) per “abnegazione al lavoro”. Abbiamo altresì posto in evidenza l’assenza dalla riunione di giunta – nella quale è stata decisa la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento per lo scandalo del cimitero – dell’assessore Erminia Graziano, titolare della delega ai Servizi cimiteriali. Abbiamo sottolineato poi che la difesa di Roberto Contartese, una delle tre persone arrestate per lo scandalo del cimitero, è stata assunta dall’avvocato Francesco Muscia, figlio dell’assessore ai Servizi cimiteriali Erminia Graziano.

Il sindaco Macrì mentre premia Trecate

Sotto i “riflettori” della Commissione di accesso agli atti potrebbero essere finite però altre specifiche vicende (ed anche di queste ci siamo occupati): dalla stabilizzazione degli Lsu ai lavori al Porto, dagli affidamenti diretti agli appalti, dai lavori pubblici a quelli di somma urgenza. Di certo nulla verrà tralasciato dal vice capo della Squadra Mobile Ludovico Tuoni e dal maggiore della Guardia di Finanza Carlo Alberto Zambito (così come dal viceprefetto Roberto Micucci). Un lavoro minuzioso che potrebbe interessarsi anche a quanto pubblicato dalla nostra testata in relazione alla presenza di stretti congiunti degli amministratori comunali (la moglie del sindaco e la madre dell’assessore Greta Trecate) a cene e compleanni in compagnia della moglie del boss di Tropea Tonino La Rosa (Tomasina Certo nei cui confronti è stato chiesto dalla Dda di Catanzaro, unitamente al marito, il rinvio a giudizio nell’operazione Olimpo). Altri tre mesi di tempo, dunque, per la Commissione di accesso agli atti che potrebbe tuttavia terminare i propri lavori anche prima di tale lasso temporale presentando anticipatamente le proprie conclusioni al prefetto di Vibo Giovanni Paolo Grieco. Tropea è infatti chiamata al voto per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale (per scadenza naturale del mandato elettorale) nel giugno prossimo, ma l’eventuale scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale porterebbe al commissariamento degli organi elettivi dell’ente per un periodo minimo di 18 mesi saltando così il turno elettorale. Non resta che attendere.

Il “santino” elettorale di Greta Trecate pubblicato dallo zio materno Ivano Pizzarelli (pregiudicato per mafia – clan Mancuso) il 29 settembre 2018 sulla propria bacheca Facebook

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