Bivona, i dubbi di Montesanti sul sistema antincendio installato all’esterno della Tonnara
A parere dello storico, è stato collegato alla rete idrica comunale in un paese costiero dove non sempre è presente un regolare afflusso di acqua
Ha suscitato non poca perplessità il sistema antincendio ultimamente installato all’esterno della Tonnara di Bivona, interessata da interventi di recupero edilizio. A farsene portavoce è, ancora una volta, lo storico Antonio Montesanti, attento osservatore di tutte le fasi degli interventi per la valorizzazione del bene monumentale di archeologia industriale. A parere di Montesanti, il sistema antincendio è stato collegato alla rete idrica comunale in un paese costiero dove non sempre è presente, particolarmente nel periodo estivo, un regolare afflusso di acqua, mentre sarebbe stato opportuno che fosse stato collegato ad una cisterna dotata di pompa. La normativa in materia prevede, infatti, che sia garantita una portata minima di 300 litri al minuto per almeno novanta minuti.
«Faranno una prova – questo l’interrogativo dello studioso – prima di ottenere la certificazione antincendio o basterà – si chiede ironicamente – solo un selfie?». Inoltre appare alquanto singolare, a parere generale, il ricorso ad un tubo in polietilene, materiale certamente non ignifugo, sul quale è stato montato il gruppo valvola antincendio.
«Tra l’altro – osserva infine Antonio Montesanti – viene dimostrato in modo maldestro, diversamente da come viene scritto nelle delibere comunali, che i lavori non sono affatto terminati il 22 dicembre 2023».
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