venerdì,Marzo 29 2024

Briatico, un centinaio di cittadini in piazza contro i migranti

Annunciata la volontà di costituire un comitato spontaneo, ma il paese si divide. E intanto il Comune avvia l'iter per l'apertura dello Sprar

Briatico, un centinaio di cittadini in piazza contro i migranti

Sul piede di guerra un gruppo di cittadini di Briatico che dicono “basta ai migranti”. Le ragioni del loro malcontento sono state illustrate ieri sera davanti a un bar del paese. Erano presenti un centinaio di briaticesi che hanno gettato le basi per la costituzione di un comitato che avrà l’obiettivo di regolamentare la presenza dei profughi. Nella cittadina turistica del Vibonese se ne contano più di settecento a fronte di una popolazione di meno di quattromila abitanti.

Un paese diviso a metà. Da una parte le ragioni del comitato: «Non ce l’abbiamo con loro ma con chi li ha destinati in questa città. Hanno occupato le strutture alberghiere della zona affossando il turismo». Almeno quattro tra villaggi e alberghi oggi trasformate in centri di accoglienza per migranti. «Da quando questi ragazzi sono arrivati in città, non mi sento più al sicuro» commenta il padre di un’adolescente.

Ma ci sono anche persone favorevoli alla loro presenza. «Questi ragazzi hanno ravvivato il paese» commenta un giovane del luogo. «Dobbiamo accogliere questi nostri fratelli che scappano dalla fame e dalla guerra – spiega, ricordando come – nel passato anche noi italiani abbiamo invaso altri Paesi in cerca di fortuna».

Proprio per regolamentare e limitare il flusso dei migranti, il 19 settembre scorso il Comune di Briatico ha approvato una delibera di giunta che ha avviato l’iter per aderire allo Sprar, il sistema di protezione e richiedenti asilo e rifugiati. L’amministrazione comunale ha dato quindi la propria disponibilità ad accogliere – così come previsto dal Piano nazionale di ripartizione – un numero massimo di 17 persone. Ciò impedirebbe di fatto l’arrivo di altri migranti in paese. Per quanto riguarda invece gli attuali ospiti delle strutture alberghiere, dovranno attendere lo status di rifugiati politici, prima di lasciare la cittadina turistica del Vibonese.

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