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Cimiteri a Vibo e frazioni, Bevilacqua: «Problemi antichi, nulla è stato fatto»

Intervento dell’ex senatore, oggi esponente del Movimento nazionale per la sovranità, sulle problematiche vissute nei luoghi sacri del capoluogo e delle ex circoscrizioni «fermi a 30 anni fa»

Cimiteri a Vibo e frazioni, Bevilacqua: «Problemi antichi, nulla è stato fatto»

«Continua senza che si trovi alcuna soluzione lo stato di degrado e di incuria dei cimiteri comunali. Una situazione che si trascina da diversi anni e che sta suscitando la protesta e le lamentele di  cittadini, associazioni e qualche consigliere comunale, senza sortire però ad alcun risultato, tant’è che da Vibo centro alle Vene, da Piscopio a Triparni, da Bivona a Longobardi le criticità sono tante. Negli ultimi tempi nulla è stato fatto per i cimiteri cittadini e nulla, soprattutto, è stato pensato». 

A riferirlo in una nota è l’ex senatore vibonese Francesco Bevilacqua, oggi componente del direttivo nazionale del Movimento per la sovranità entrando nel dibattito che riguarda le polemiche sorte all’indomani della variazione degli orari di apertura del luogo sacro di Vibo città, a seguito della “carenza di personale” verificatasi dopo il ferimento a colpi di pistola del custode

Ricorda Bevilacqua: «L’ultima programmazione risale al 2014. All’epoca era stato l’assessore Pietro Comito (giunta D’Agostino) a prevedere attraverso un “Project financing” per un importo di 4 milioni e mezzo di euro (a costo zero per l’amministrazione comunale) una serie di interventi che prevedevano l’ampliamento e la sistemazione delle aree ancora rustiche dei vari cimiteri. Il progetto è stato messo nel dimenticatoio tant’è che la ditta a cui erano stati assegnati i lavori ha presentato ricorso al Tar ottenendo sentenza favorevole. Solo a seguito di ciò si è deciso di ripartire. Al momento restano però sul tappeto diverse problematiche, a cominciare da Vibo dove non si è ancora risolta l’annosa questione dell’assegnazione dei loculi e dei suoli, ma anche quella dell’ampliamento a causa del vincolo della Sovrintendenza alle Belle arti». 

Per l’ex senatore «Così come ancora nulla è stato fatto per dare decoro ai viali laterali (pressoché impraticabili) nella parte nuova, né si è cercato di migliorare l’area in cui sono seppelliti i neonati. Altro aspetto è legato ai costi elevati dei loculi e del terreno per la realizzazione delle cappelle funerarie, nonché all’esagerato importo delle lampade votive (circa 35 euro all’anno) ed infine l’inaccettabile ordinanza che regola gli orari di apertura e chiusura del cimitero. Se a Vibo la situazione è critica ancora più delicata è quella delle frazioni. A Vena e Piscopio non ci sono più loculi disponibili. A Bivona, all’interno della Cappella cimiteriale, non c’è neanche la corrente elettrica, non esistono bagni pubblici e ci sono intere aree completamente abbandonate. Ancora peggio il cimitero di Triparni rimasto addirittura così com’era 30 anni fa: strada d’accesso impercorribile e sconnessa, viali interni abbandonati, corrente elettrica solo in alcune edicole funerarie. Problemi pure a Longobardi dove la strada d’uscita al cimitero dopo l’alluvione del 2006 non è mai stata ripristinata e dove l’ampliamento, giacché in buona parte sono seppelliti i defunti di Vibo Marina, è diventato una priorità». 

In conclusione, per Bevilacqua, «i cimiteri, a mio avviso, rappresentano anche i sentimenti della comunità che dovrebbero essere condivisi da chi amministra la cosa pubblica. Ritengo pertanto utile la battaglia intrapresa dal comitato “Pro cimitero” verso la quale mi rendo disponibile per qualsivoglia iniziativa».  

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